Submitted by Suddovest on Tue, 16/07/2013 - 22:23
La scelta del sindaco di Agrigento Marco Zambuto di aderire al Partito Democratico a fianco Di Matteo Renzi non desta particolare sorpresa: l’uomo politico ci ha abituati ad un sostenuto viavai da destra a sinistra. Dall’esordio con la DC all’ UDC di Toto’ Cuffaro; dall’alleanza con il PDS e Rifondazione Comunista sei anni fa, al tentativo infruttuoso di approdare alla corte di Angelino Alfano; poi, ancora, l’accordo con gli ultimi scampoli del cuffarismo, per riconquistare la carica di sindaco appena un anno fa; ed ora, l’ingresso dalla porta principale nel Partito Democratico.
Tutti questi, come dire, diversi aspetti della maturazione politica di Zambuto non sono mai stati accompagnati da motivazioni forti, da cambiamenti nella sua pratica politica, da una diversa visione del bene comune.
Peraltro, il passato di questi ultimi sei anni di giunte comunali guidate da Zambuto si è caratterizzato per un vuoto progettuale assoluto: nessuna idea di città è stata messa in campo e tradotta in atti amministrativi.
Sono invece continuate le pratiche clientelari (si veda la gestione del teatro Pirandello), e si è fatto un continuo, irrealistico ed imbarazzante ricorso ad invocazioni di leggi speciali per Agrigento e alla richiesta di impegni campanilistici da parte dei parlamentari della provincia.
Due impegni, però, vanno riconosciuti a Zambuto:
- un parziale risanamento finanziario, ottenuto portando l’imposizione fiscale locale ai massimi livelli e tagliando i servizi (posti negli asili nidi, interventi di assistenza ai bisognosi, riduzione della manutenzione stradale e della cura del verde cittadino )
- l’appoggio fattivo al progetto di ristrutturazione dell’ area di Terravecchia che, se realizzato, rappresenterebbe un’ennesima speculazione edilizia, nella città tristemente simbolo del disordine urbanistico, e realizzerebbe una vergognosa devastazione del centro storico.
Submitted by Suddovest on Mon, 08/07/2013 - 21:08
La vista di Papa Francesco a Lampedusa è stata due volte straordinaria: perché in questa occasione il capo della principale chiesa cristiana ha pronunciato delle parole semplicemente cristiane, ispirate al nucleo centrale del messaggio cristiano, e perché ciò è sembrato a tutti straordinario.
Non siamo più da tempo abituati, almeno in Europa, a manifestazioni clamorose, anche soltanto sul piano mediatico, di testimonianza cristiana della carità. L’ultimo e più grande esempio è stato forse quello di Madre Teresa.
Scriveva s. Paolo nella prima lettera ai Corinti: ‘E se avessi anche il dono della profezia e conoscessi i misteri di tutta la scienza; e anche se possedessi una pienezza di fede da trasportare le montagne ma non avessi la carità, sarei un nulla.’
Non c’è stata carità in questi anni nei confronti delle vittime africane dell’egoismo europeo, come nei confronti delle vittime latinoamericane che premono alle frontiere degli Stati Uniti, e nei confronti di tutte le vittime di una distribuzione enormemente squilibrata e ingiusta delle risorse esistenti e della ricchezza prodotta fra gli abitanti del pianeta.
Lampedusa in Europa, e adesso in tutto il mondo, è diventata il simbolo dello scandalo della disperazione delle moltitudini e dell’indifferenza ‘globalizzata’ che la circonda. Un’indifferenza che papa Francesco mette in relazione al ruolo del benessere individuale e competitivo, della sua ricerca, quale perno economico e ideale della contemporaneità, di un sistema ormai unificato.
Submitted by redazione on Wed, 05/06/2013 - 08:12
Submitted by redazione on Sun, 28/04/2013 - 18:44
Eugenio Scalfari ci invita ad accettare la seguente proporzione: la sinistra stia verso il governo Letta come Togliatti della svolta di Salerno stette col governo Badoglio ( 1944).Vi sarebbero oggi condizioni emergenziali tali da suggerire una convergenza dell'intero schieramento politico così come allora l'emergenza dell'occupazione nazi-fascista dell'Italia consigliò la collaborazione di forze opposte.
Submitted by redazione on Sat, 06/04/2013 - 14:00
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi dice: “stiamo perdendo tempo”. Ha ragione. Stiamo perdendo tempo.
Submitted by redazione on Fri, 15/03/2013 - 16:06
(Wanda Calaciura, un'amica di Suddovest, moglie di Tano Siracusa, è morta giovedì mattina in seguito ad un malore fulminante. La redazione di suddovest si sente molto vicina a Tano, fondatore e collaboratore prestigioso di questo sito. Pubblichiamo il pensiero che Vincenzo Campo le ha dedicato su Fb)
Submitted by redazione on Sun, 10/03/2013 - 07:59
La morte di David Rossi è la tragedia più cruda e terribile di una città, Siena, che non sarà più la stessa. Sommersa dai debiti, con il Monte dei Paschi di Siena, il comune e l'università annegati nei paurosi buchi di bilancio, la città che fu del buon governo, come ancora ci ricorda l'affresco di Ambrogio Lorenzetti, affonda.
Submitted by redazione on Mon, 04/03/2013 - 11:39
Lo debbo ammettere, per quel che conta: ero abbastanza certo che il voto avrebbe potuto disegnare due scenari: il primo, che sembrava difficile ma non impossibile, maggioranza per Bersani alla camera e al senato; il secondo, maggioranza alla camera, ma al senato accordo con Monti per averla.
Submitted by Suddovest on Fri, 21/12/2012 - 00:01
Il recente intervento di Giovanni Taglialavoro offre spunti interessanti per un'analisi della fase che vede in atto un accelerato processo di riposizionamento e ricomposizione delle forze politiche alla ricerca di inedite alleanze e di programmi di stampo genericamente riformista, pronte per una campagna elettorale dagli esiti incerti, nonostante l'ampio margine di vantaggio assegnato dagli ultimi sondaggi alla coalizione di centro-sinistra. Le prossime elezioni di Febbraio costituiscono il secondo appuntamento in ordine di importanza dopo quello francese, che ha visto prevalere nettamente le forze della sinistra riformista, in attesa di quelle tedesche, il cui esito potrebbe disegnare un quadro nuovo dei rapporti di forza nel continente europeo.
In prospettiva di una possibile sconfitta delle forze conservatrici, che fanno riferimento al PPE, che hanno governato l'Europa in quest'ultimo decennio, si sta delineando una controffensiva per rispondere alla crisi chiamando alle armi, in Italia, in un rassemblement dell'ultima ora, soggetti non riconducibili alla militanza politica attiva, fino a qualche mese addietro, sotto la supervisione tecnocratica del Professore Monti.
Il Montismo, si svela, dunque, come la ricetta piu' sobria e, nello stesso tempo, piu' organica della destra tecnocratica europea dopo la sbornia berlusconiana. Sancisce il fallimento del vecchio modello neoliberista europeo, di fronte all'aggravarsi di una crisi di sistema che si fa sempre piu' aggressiva nei confronti delle fasce piu' deboli della popolazione. Ratifica la sostanziale bocciatura del suo vecchio gruppo dirigente. Ma e' anche la risposta emergenziale suggerita dal Capitale finanziario Europeo per consolidare i suoi fragili equilibri, messi a rischio dalla crisi, in una parte importante d'Europa, l'Italia.
Submitted by redazione on Mon, 10/12/2012 - 18:51
Con un centro sinistra a guida Bersani (Vendola) è utile che Monti scenda in campo e dia un po' di linfa elettorale ad un centro repubblicano europeista e antipopulista. La vittoria elettorale di Bersani, direi scontata, rebus sic stantibus, avrebbe tutto da guadagnare dalla presenza di un rassemblement centrista che, anche quando togliesse qualche voto al centrosinistra, farebbe da argine alla destra capeggiata da Berlusconi sottraendole voti e gruppi dirigenti.
In questo modo il profilo di Bersani potrebbe definirsi più di sinistra, e risultare più credibile come coagulo di spinte di equità e di eguaglianza in un contesto di sacrifici da continuare necessariamente a chiedere.
La 'responsabilità' del centrosinistra si concretizzerebbe nel tenere fermo il tetto della casa europea ma riservandosi di modificarne gli spazi interni, la distribuzione delle stanze e delle funzioni in attesa che l'insieme dell'Europa guadagni un'idea di sé più vicina ai fini della coesione oltreché della convergenza, dello sviluppo e del lavoro oltreché del rigore e dei conti in ordine.
Con un centro montiano che potrebbe attestarsi attorno al 12-15% dei voti il centrosinistra potrebbe aspirare anche a superare il 40% se azzecca le liste aprendo alla società civile, ai movimenti e a Renzi.
Vincerebbe le elezioni assumendosi il grave compito di guidare l'Italia in una fase di casse vuote e bisogni crescenti. Con l'idea non di fare meglio quello che in passato si è tentato di fare a destra e a sinistra, ma cambiando proprio l'agenda del governo.
Una difesa rigorosa dei beni comuni ( acqua, territorio, scuola, ricerca, sanità, paesaggio e ambiente) insieme ad una radicale ridefinizione delle forme e dei costi e di selezione dei ceti gestionali; una ridefinizione del welfare che assicuri ai giovani più chance occupazionali e più protezioni ai lavoratori; una rinnovata sobrietà della politica e soprattutto una rivisitazione della forma dello stato.
Pages