Submitted by redazione on Thu, 12/05/2011 - 19:20
Nel quadro desolante in cui versa il nostro centro storico sta emergendo un nuovo protagonismo civico che potrebbe risultare la vera novità positiva e la principale speranza di cambiamento. Nascono comitati, si moltiplicano le assemblee pubbliche, incontri con sindaco e giunta, vengono elaborate alcune proposte. E’ forse arrivato il momento di dare a questo movimento una base di discussione comune attraverso l’indicazione di alcuni punti sui quali è possibile convergere. Quella che segue è solamente una prima elencazione di punti senza alcuna pretesa di esaustività.
1. Sicurezza, attraverso un monitoraggio partecipato e pubblico, online, dei siti e dei relativi interventi.
2. Alleggerimento e consolidamento dei luoghi.
3. Contributi e incentivi al risanamento degli edifici privati nel rispetto delle tipologie architettoniche e degli spazi pubblici.
4. Contributi e incentivi al rifacimento delle facciate con un piano colore e con la riproposizione dei materiali tradizionali.
5. Una politica dei beni comuni funzionali alla qualità della vita dei residenti con la creazione di spazi verdi, di microstrutture sportive e luoghi di socializzazione di giovani e di anziani.
6. Pedonalizzazione sistematica degli spazi pubblici e limitazione del traffico veicolare privato ai soli residenti.
7. Una politica della mobilità che favorisca mezzi alternativi alle automobili private.
8. Incentivi e contributi per l’apertura di attività commerciali di ogni tipo dai B&B ai pub, alle palestre, ai luoghi di aggregazione e produzione culturale.
9. Trasferimento in contenitori di pregio del centro storico ( palazzo Tomasi e dei Filippini) di alcuni corsi universitari con una politica di diritto allo studio che favorisca i fuori sede con voucher abitativi da utilizzare nei B&B del centro storico.
Submitted by redazione on Wed, 11/05/2011 - 15:05
L'inascoltato annuncio del crollo del palazzo Lo Iacono causato da vecchi dissesti strutturali crollo accelerato dalla inadempienza amministrativa e tecnica del comune di Agrigento, riaccende con forza vecchi e recenti allarmi sui diffusi dissesti che da tempo interessano tutti i fabbricati posti sul vertice settentrionale del centro storico: il Seminario, la cattedrale, il palazzo vescovile, la biblioteca Lucchesiana, la chiesa di S. Alfonso, la casa dei Redentoristi, il serbatoio idrico comunale (che poi sarebbe quello che rimane dell' ex castello) e la distrutta chiesa dell'Itria, dissesti che si estendono anche ad alcune case di civile abitazione poste nelle zone limitrofe.
Bisogna comunque distinguere gli edifici che hanno avuto dissesti causati da abbandono, vetustà o da cattiva costruzione, da quelli i cui dissesti sono causati dalla precaria stabilità e fragilità del terreno su cui poggiano. Il crollo definitivo dell'ex istituto Schifano (ex case e chiesa S. Giovanni di Dio e dell'ordine della Magione del sec. XIII – cioè quelli che governavano i beni confiscati all'ordine dei Cavalieri Teutonici), ha preceduto di pochi giorni quello del palazzo Lo Iacono, e pur essendo a circa 60 metri dalla via Duomo (l'edificio è ubicato tra la salita Raccomandata, la via Madonna della Neve, salita S. Antonio), il dissesto da tempo manifestatosi è derivato prevalentemente dal colpevole abbandono da parte del Comune; divenuto proprietario da circa 20 anni, e non avendo mai posto una custodia ne ha consentito il saccheggio del ricercato materiale edilizio: infissi, tegole, pavimenti, legnami di solai, pietre dure, materiale ferroso, tutto selvaggiamente tirato via .
Submitted by redazione on Mon, 25/04/2011 - 19:19
Non siamo qui a raccontare una strage per un puro e fortuito caso: lungo i bordi del palazzo crollato, lo scorso venerdì sono passate in processione, per i riti della settimana santa, centinaia di persone. Poteva crollare in quel momento. E' successo nelle prime ore della mattina del lunedì di pasqua. Il palazzo Lo Jacono era stato messo in sicurezza (sic) dal comune pochi mesi fa.
Submitted by redazione on Wed, 20/04/2011 - 08:38
Caro Giovanni, prendo spunto dalla tua interessantissima proposta sul Centro storico di Agrigento per dire che trovo anch'io incredibilmente bizzarra l'idea dell'attuale amministrazione comunale di realizzare un nuovo insediamento abitativo nell'area che ospitava l'ex Istituto Schifano recentemente crollato, come tanti altri edifici del C.S, per l'ncuria, l'inerzia e la mancanza di senso civico di privati cittadini e di pubbliche autorità.
Condivido le tue perplessità in merito ad un intervento così invasivo che, a mio giudizio, renderebbe ancora più problematica la qualità della vita che, contrariamente, richiederebbe interventi più lungimiranti .
Sarebbe un atto di miopia politica che non consentirebbe un uso oculato di denaro pubblico, non finalizzato obiettivamente allo sviluppo e alla crescita economica della nostra città.
Penso invece ad interventi mirati quali:
1) la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato che, per la sua vetustà, costituisce un serio pericolo per la pubblica incolumità
2) la creazione di un polmone verde all'interno, come tu hai ben individuato, dell'area ex Schifano da adibire a parco giochi per bambini e giardino pubblico
3) il miglioramento dell' arredo urbano di tante strade e piazze del C.S che si trovano in condizioni di pietoso abbandono
4) il recupero di tanti ipogei, ad uso turistico,che attraversano il sottosuolo della città antica.
Submitted by redazione on Tue, 12/04/2011 - 09:03
Si è svolto ad Agrigento nei locali del seminario arcivescovile il convegno del Pd 'Salvare la cattedrale, rivitalizzare il centro storico'. Molto partecipato e arricchito da interventi tecnici qualificati. Il quadro che è emerso, relativamente al futuro della cattedrale non è incoraggiante: c'è il rischio concreto di uno scivolamento a valle dell'ala nord del tempio. Come intervenire? Le idee non sono chiare e non è affatto semplice.
Submitted by Suddovest on Sun, 20/03/2011 - 21:37
Lampedusa continua a essere punto di sbarco di immigrati nordafricani, ed il numero delle persone straniere sull'isola agrigentina si aggira attorno ai cinquemila in questi giorni. Le strutture pensate prima delle crisi in Tunisia Egitto e Libia adesso sono insufficienti. Pertanto dei parlamentari siciliani, tra cui il Pd Angelo Capodicasa, Berretta, Russo e Cardinale, hanno chiesto al governo di Roma un piano straordinario per svuotare il centro di accoglienza, struttura che può ospitare 800 persone e che oggi ne contiene quasi tre mila. Per trasferire i migranti si suggerisce l'uso di navi o altri mezzi militari, di rendere quotidiano il ponte aereo. Inoltre dato che l'afflusso di persone che hanno affrontato ogni genere di fatiche e stress è in forte aumento a Lampedusa si dovrebbe pensare ad un piano di emergenza per coprire l'aspetto sanitario della crisi.
“L’immobilismo del Governo sulla drammatica emergenza che vive in queste ore Lampedusa è scandaloso” scrive Angelo Capodicasa, deputato del Partito Democratico, denunciando le gravi condizioni di vivibilità in cui versa l’Isola.
Submitted by Suddovest on Sun, 13/03/2011 - 00:03

Al centro di questa storia c'è l'energia.
Sappiamo quanto siano importanti tutte le fonti di energia in questo periodo.
Che si parli di petrolio o gas, carbone, sole o idrogeno, tutte queste sembrano essere fondamentali affinché le nostre società continuino ad esistere. Abbiamo dimenticato il tempo in cui solamente un fuoco ed una grotta erano sufficienti agli uomini per vivere. Ci serve energia per far funzionare le nostre case, gli uffici ed i mezzi di trasporto.
Dove troveremo la quantità di energia sufficiente per soddisfare i nostri bisogni sempre crescenti? La natura ci ha fin'ora offerto diverse fonti. Molti sostengono che il petrolio, anche detto 'l'oro nero' alla fine si esaurirà. Molte nazioni sono diventate ricche come diretto risultato dei loro giacimenti di petrolio. Molte guerre sono iniziate a causa di questa ragione: uno stato (quasi sempre una super-potenza) vuole conquistare il controllo delle materie prime di un altro stato, occupandolo con qualsiasi mezzo. La ricerca degli scienziati ha cambiato obiettivo e si è concentrata sulle nuove fonti di energia: sole, vento, idrogeno, nucleare, termico.
Submitted by redazione on Mon, 31/01/2011 - 10:14
Era prevedibile, era nelle cose, del resto già altre volte il gioco gli è riuscito: Berlusconi nel momento del suo massimo isolamento cerca la sortita dal bunker in cui si è rinchiuso lanciando l’esca a Bersani.
Nel recente passato, subito dopo la fiducia ottenuta da Prodi e il primo strappo di Fini, la lanciò (con successo) a Veltroni.
Oggi con la lettera al Corriere della Sera chiede a Bersani un patto bipartisan per la crescita.
E lo chiede all’indomani della proposta di D’Alema di possibili elezioni anticipate per un governo costituente. ( Sia detto di passaggio: non aver chiesto prima del 14 dicembre elezioni anticipate, il non averle chieste nel momento stesso in cui maturava la separazione del gruppo di Fini e dunque al venir meno della maggioranza sancita dagli elettori, si conferma un errore politico anche tattico dal momento che tale richiesta di per sé avrebbe favorito una maggiore disponibilità alla trattativa da parte delle forze al governo, come oggi sta avvenendo)
Dunque proposta bipartisan da parte dell’iperpartisan Berlusconi.
E’ una proposta smaccatamente tattica e intrisa di ammiccamenti corruttivi.
La può fare, nelle attuali condizioni, solamente qualcuno convinto in cuor suo che dall’altra parte ci siano persone senza principi e pronti a darsi al primo offerente.
Ma al netto di tali aspetti, non bisogna avere alcuna timore di affrontarla.
Submitted by redazione on Tue, 11/01/2011 - 09:27
Il testo che segue ha introdotto una Tavola Rotonda Immaginaria, scritta per questa occasione da Andrea Camilleri, su sollecitazione mia e di Roberto Scarpa, con protagonisti impossibili, Giuseppe Bandi e Luciano Bianciardi. Giuseppe Bandi, garibaldino, fu il fondatore de Il Telegrafo (oggi Il Tirreno) e Luciano Bianciardi, nato a Gavorrano (GR), scrisse cose molto belle su Garibaldi e i Mille. Lo spettacolo, su iniziativa del Comune di Livorno e della mia Facoltà, si è tenuto alla Goldonetta di Livorno il 25 ottobre 2010 con Alessandro Benvenuti, Roberto Scarpa, Adriano Iurissevich e il chitarrista Luca Morelli. E' stato a mio parere un modo, certo non retorico, di riflettere sul Risorgimento e sul movimento garibaldino. (A.M.I.)
Nord e Sud sono punti cardinali, ma rappresentano molto di più. Nord è oggi nel mondo sinonimo di ricchezza, potere, democrazia, libertà. Sud è invece sinonimo di povertà e dispotismo.
Anche Est e Ovest sono punti cardinali, e anch'essi rappresentano storicamente molto di più.
Vi fu un Est dell'Europa. dopo la caduta del muro di Berlino, tutto divenne Ovest. Nessuno l'aveva previsto.
Vi e' un Est del mondo. Esiste da quando esiste l'Ovest. Oriente contro Occidente: da secoli questa contrapposizione ha significato stazionarietà a Est, dinamismo a Ovest. Ma possiamo dire che il Giappone e la Cina di oggi sono società stazionarie? e così pure l'India e molti altri paesi orientali?
Submitted by redazione on Wed, 15/12/2010 - 16:22
La spallata parlamentare non c’è stata. B. è ancora al governo.
Era un esito possibile.
Era un esito prevedibile allorquando non si è imboccata la strada maestra che le ragioni della rottura avrebbero dovuto sin dall’inizio ispirare a Futuro e Libertà. Si è deciso di rinunciare alla richiesta di un governo di larga coalizione nazionale, si è puntato alle sole dimissioni di B. prospettando anche la possibilità di un reincarico all’interno del perimetro del centro destra e radicalizzando le critiche dirette al premier solamente in relazione alla sua indisponibilità alle dimissioni.
Troppo poco per suscitare dubbi nel fronte Pdl e Lega ed entusiasmo nel fronte dell’opposizione, troppo per tenere incollati a Fini i parlamentari impauriti dalla fine anticipata della legislatura e dalla deriva verso sinistra.
Non si può rompere con B. semplicemente perché si punta ad un bis allargato.
Non si può puntare semplicemente ad un governo di responsabilità senza denunciare i mali di cui soffre il nostro sistema politico, economico e finanziario.
Siamo stremati da 16 anni di guerra civile strisciante. Siamo annichiliti da continue contrapposizioni fatte in nome dei privilegi di una persona. L’Italia ha bisogno di coesione sociale e politica per mettere mano alle riforme necessarie del suo sistema istituzionale.
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