Submitted by Suddovest on Sun, 05/08/2012 - 23:27
''Solitamente si dice che i giovani sono il futuro'', cosi' mi incalza, alla mia seconda domanda, Alfonso Rotulo, membro e animatore del Circolo Rabat di Legambiente - Agrigento, ''secondo me i giovani sono invece il presente, sono loro ad insegnare agli adulti; su queste cose i fatti, nella realta', non stanno proprio come ci vengono solitamente raccontati''.
E' per me solo l'inizio di una domenica apparentemente normale, tra le sue auto in fila, i posteggi da trovare, il caldo di Agosto e le voci dei bagnanti. Tutto cio' se non fosse che mi avviavo, presso il Lido Russello (Realmonte,) per andare a visitare il campus di Legambiente ''Oasi del Cigno'' - Progetto Oxy - giunto alla sua seconda tappa dopo quella di Porto Empedocle (21-07/ 27-07). Tale progetto e' promosso dal Circolo Rabat di Agrigento, unitamente agli uffici delle RR. NN. ''Macalube di Aragona'' e ''Grotta di Sant'Angelo Muxaro'' gestiti da Legambiente CRS.
Si tratta di un'iniziativa che vede numerose collaborazioni e adesioni. Rispettivamente, patrocinata dalle Amministrazioni Comunali dei tre Comuni interessati con le spiagge (Porto Empedocle, Realmonte e Agrigento), con la collaborazione dell'ATO GE.S.A. AG 2, del demanio Marittimo di Porto Empedocle e Gela e dell'Autorita' Marittima di Porto Empedocle. Il progetto e' sponsorizzato dal Moncada Energy Group che vi vede ''il senso di buone pratiche, in vista delle energie rinnovabili per la tutela dell'ambiente''.
Submitted by redazione on Fri, 20/07/2012 - 17:01
Elio Vittorini, Giorgio Napolitano, Norberto Bobbio, Giorgio Capitini, Furio Colombo, Carlo Levi, Bruno Zevi, Padre David Maria Turoldo, Don Zeno Saltini, Bertrand Russell, Jean Paul Sartre, Luca Cavalli Sforza, Giacomo Manzù, Aldous Huxley, Erich Fromm, Vittorio Gassman e Furio Colombo, sir Laurence Olivier, Joan Baez, Piero Calamandrei, Ferruccio Parri.
Submitted by Suddovest on Mon, 16/07/2012 - 10:19
Caro Giovanni,
la serata di ieri a Santo Spirito penso verrà a lungo ricordata. Il rischio è che venga ricordata come una bolla di ragionevolezza, di buone maniere e buona musica, di indispensabili spunti di riflessione per offrire alla città un futuro. Una bolla di futuro che galleggerà come un sogno su una città impantanata nel suo passato.
Nel mio intervento ho riproposto l'invito rivolto da Settimio Biondi al Consiglio Comunale. Una lettera indirizzata al Consiglio Comunale di un prossimo futuro nella quale si riconoscano gli errori e gli orrori edilizi e urbanistici avvenuti in città dal secondo dopoguerra.
Se la serata di ieri non sarà una bolla, qualcosa in questo senso dovrà essere fatto. E siccome io dubito che si farà, la lettera l'ho intanto scritta e l'ho firmata naturalmente 'Il Consiglio Comunale di Agrigento'.
Se non la si vuol prendere come una proposta di bozza, non la si voglia prendere neppure per una provocazione.
Grazie per la serata di ieri e buona vacanza
Tano
Gentili consiglieri comunali,
questa lettera vi giunge dal passato, un passato non lontano e per il quale il vostro presente era per noi un futuro indeterminato ma non lontano.
Noi sapevamo che sarebbe successo. Lo sapevamo tutti che il cemento ha un suo ciclo, più o meno di un secolo, e poi collassa. Sapevamo che i tolli sarebbero venuti giù, che tutte le costruzioni in cemento armato sarebbero diventate prima o poi inabitabili e si sarebbero dovute demolire.
Submitted by Suddovest on Sun, 08/07/2012 - 22:52
Se, come sosteneva il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein (1889-1951) ogni conoscere e' in qualche modo un ''mostrare'', che nella sua peculiarita' puo' fornire complemento concreto al dire delle parole che continuamente rivendicano un primato nella spiegazione delle cose, allora facendo interagire le prospettive di osservazione, in un complesso gioco di indicazione e percezione-lettura dei fatti, ci tocchera' qui accennare al senso concreto di un nuovo venire alla luce. Ma partiamo dall'inizio. Si tratta della citta' di Agrigento, della Via Atenea, del centro storico (Via Neve - Piazza Caratozzolo), ma si tratta anche di storie, immagini parole e ''cose'' che evocano, e non solamente in senso meramente figurato, la presenza di persone, un nuovo possibile ri-trovarsi e donarsi nell'incontro fattivo.
La Via Atenea solca in due la citta' ma non da un capo all'altro come solitamente avviene, ma quasi nel cuore stesso di un pendio, ripido quanto percorribile. Si tratta della strada centrale, cuore della citta', suo centro commerciale che raccoglie anche molte delle istanze di aggregazione e vitalita' che la contraddistinguono, ma sulla quale spesso la notte piomba come un sasso, che spegnendone d'un sol colpo la vivacita' varia e multiforme, lascia dietro se' solo i cocci delle bottiglie infrante, degli echi sussurrati o urlati.
Submitted by Suddovest on Thu, 28/06/2012 - 17:07
Agli inizi di maggio avevo navigato tra le pagine del sito di
Rai Storia, alla ricerca di qualche immagine di Agrigento, dei suoi cittadini illustri, Pirandello, Sciascia, Livatino; avevo salvato - a futura memoria - gli URLs di questi video. Li elenco in questo post, oggi che il sito del motore di ricerca Google ha dedicato un
doodle (schizzo) a Pirandello per il 145mo anniversario della sua nascita.
Submitted by redazione on Thu, 21/06/2012 - 19:22
In occasione della presentazione del suo libro ‘Una festa americana’ avvenuta qualche giorno fa, Settimio Biondi ha avanzato una proposta che nessuno ha raccolto, ritenendola forse una stravaganza. Biondi proponeva all’attuale Consiglio Comunale di formulare un invito alle future generazioni agrigentine affinché non ricostruiscano i tolli quando collasseranno.
Submitted by redazione on Tue, 12/06/2012 - 15:13
APPELLO AI CITTADINI E AI CONSIGLIERI COMUNALI DI AGRIGENTO
La lezione della frana del 1966 continua a non essere capita.
Dopo gli scandali di allora e la devastazione della città che li determinò, si torna a violentare il centro storico di Agrigento, anzi il cuore del cuore del centro storico, il rione di Terravecchia. Si vogliono costruire ex novo 38 alloggi nell'area dell'ex Istituto Schifano. Le relative pratiche, sulla cui legittimità sta indagando la Procura, non sono mai state portate in Consiglio comunale per una discussione larga, partecipata, senza pregiudizi né sbocchi preordinati.
Noi facciamo appello al nuovo consiglio comunale per cancellare il progetto Terravecchia o per lo meno per bloccarlo il tempo necessario a chiarirne tutti gli aspetti oscuri e problematici. E ciò per tante ragioni.
L’area dei previsti alloggi è un'area fragile: sono accertati alcuni ipogei proprio in quell'area, a pochi metri sotto la superficie, che verrebbero distrutti dagli sbancamenti o potrebbero rendere insicure le case da costruire.
E' un'area di notevole interesse archeologico: vi sono resti visibili di una chiesa medievale e alcuni pensano anche di età greca, ancora non visibili.
Costruire in questa area, peraltro pubblica, 38 alloggi è dunque un’operazione ad altissimo rischio.
La tipologia degli alloggi non è coerente con la storia del luogo, centro monumentale dell'Agrigento tre-quattrocentesca con alcune emergenze architettoniche ancora oggi presenti, come il palazzo Pujades ( l'ex Granata) il palazzo di Montaperto ( l'ex condotta medica) e il palazzo Filippazzo e altre meno note come il convento delle Raccomandate.
Submitted by Suddovest on Wed, 23/05/2012 - 23:15
Emanuele Mariani, studioso di filosofia e scrittore, sabato 26 maggio alle ore 17, presenta ad Agrigento il libro 'Risonanze Impolitiche, Riflessioni filosofiche tra ragioni e fedi', edito da Mimesis quest'anno. Sede della presentazione è il Complesso monumentale ex Collegio dei Filippini.
Submitted by redazione on Fri, 11/05/2012 - 15:12
Dopo una prima fase deludente della campagna elettorale, durante la quale i candidati si sono impegnati soprattutto a delegittimarsi reciprocamente, il ballottaggio fra Pennica e Zambuto potrebbe essere l’occasione per ragionare su cosa fare. E’ vero che in campagna elettorale si è parlato come mai era successo prima di centro storico, ma lo si è fatto in modo sommario e perfino reticente. Più esplicito Zambuto, che indica il progetto Terravecchia – la costruzione dei 39 nuovi alloggi – quale primo esempio di come la sua Amministrazione, dopo aver risanato le finanze, intenderebbe utilizzare le risorse disponibili.
Pennica sembra non essere d’accordo, ma non si ricorda un suo intervento televisivo dove abbia affrontato in maniera organica l’argomento.
Il progetto Terravecchia non è importante soltanto per la sua consistenza, ma anche perché esemplifica un modello di intervento in centro storico che non a caso dovrebbe ripetersi nel vasto agglomerato abitativo che da via Atenea si estende fino a piazza Ravanusella. Anche lì ci sono stati dei crolli e anche lì è prevista la costruzione di nuovi alloggi. Il modello infatti è questo: si aspetta che crollino le case in tufo per costruire al loro posto nuove case in cemento armato. E’ evidente che questo modello, seguendo il processo di abbandono e degrado del nostro centro storico, porterebbe in pochi decenni alla scomparsa di qualunque traccia della città medievale. Intervenendo così la vecchia città in tufo semplicemente scomparirebbe.
Submitted by Suddovest on Sun, 08/04/2012 - 22:32
La spazzatura non esiste.
L'accumulo immondo che vediamo per le strade è una nostra invenzione. Siamo noi che creiamo i rifiuti quando ogni giorno, per pigrizia, buttiamo via materie prime e scarti legati insieme in un unico sacchetto e velocemente ce ne sbarazziamo buttandolo il più lontano possibile dalla nostra vita, nascosto alla vista e all'olfatto. Che ne sarà del destino della piccola bomba ecologica che abbiamo innescato non ci interessa più una volta varcata la soglia di casa, perché noi siamo bambini spensierati e incoscienti e risolvere i problemi del mondo spetta ai grandi non a noi (e sennò a che servono le elezioni?). Così, allegramente, ogni giorno inneschiamo la nostra bomba micidiale e ci avviamo in direzione del primo cassonetto disponibile affinché qualcuno ci tolga il disturbo di portarla in qualche luogo ancora più lontano, dove il fetido carico possa esplodere sottoterra lasciando un marchio velenoso e invincibile che durerà per sempre. Un per sempre che non riusciamo nemmeno a immaginare, neanche contando il tempo in termini di milioni di anni, epoche o ere, perché le innocenti bombe che inneschiamo ogni giorno lasciano residui eterni.
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