AGRIGENTO. MOBILITA' E CENTRO STORICO: NON SMANTELLIAMO LA STAZIONE di Nino Cuffaro
Nella riflessione di Davide Natale a proposito della viabilità nel centro storico, tra tante proposte condivisibili, una non mi persuade proprio. No, la stazione no. Non spostiamo la stazione centrale per fare del piano ferrato un semplice parcheggio: un groviglio di lamiere di giorno e una landa desolata di notte. I pochi spazi liberi del centro città vanno liberati dalle macchine, non occupati ancora di più. I parcheggi, inevitabilmente, chiamano nuovo traffico. E poi, la stazione ferroviaria, anche se è nata negli anni ’20 da una profonda ferita alle mura chiaramontane, è oramai, assieme alle poste centrali, tra le poche architetture moderne della città che siano degne di nota.
L’idea di trasformare il piano ferrato in parcheggio, mi pare fosse già contenuta inizialmente nel piano particolareggiato del centro storico presentato dall’ing. Rizzo, che prevedeva un mega tunnel che avrebbe dovuto attraversare la città da nord a sud, da piazzale Rosselli alla stazione ferrovia, trasformata in un mega parcheggio coperto, fino all’innesto del ponte Morandi .Per fortuna, e per mancanza di fondi, non si è realizzato niente.
Spostare la stazione nella zona di Agrigento Bassa, ridurrebbe ancora di più la capacità ferroviaria del nodo di Agrigento, a causa degli spazi ridotti, e probabilmente verrebbe incontro ai progetti di Trenitalia, che negli ultimi anni, nel silenzio e nella disattenzione delle forze politiche e sindacali, ha attuato una politica di progressivo smantellamento della rete provinciale: eliminazione dei treni merci; via i collegamenti con Milano e Roma; sostituzione con pullman del tratto Canicattì-Gela; riduzione al lumicino dei collegamenti con Catania; riduzione dei collegamenti con Caltanissetta. Resta in piedi solo un decente collegamento con Palermo. Il minore traffico e la minore presenza di treni in stazione, ha già portato alla trasformazione in parcheggio di una ampia parte del piano ferrato della stazione centrale, senza alcun effetto di alleggerimento del traffico cittadino .
Invece, la stazione va rilanciata, non solo in un’ottica di trasporto a medio-lungo raggio, ma anche in funzione dei collegamenti del centro con le periferie e le città vicine.
Si parla da tempo di una metropolitana di superficie di attuazione relativamente semplice che, seguendo gli attuali tracciati ferroviari in esercizio, potrebbe collegare facilmente la zona nord e la zona sud-ovest con il centro città.
Una prima linea: Aragona, Fontanelle, zona di Calcarelle (piene di istituti scolastici), Quadrivio Spinasanta, via XXV Aprile, via Dante, parcheggio pluripiano di piazza Sinatra, Piazza Stazione. Una seconda linea: Porto Empedocle, Monserrato-Centro commerciale Valle dei Templi, Villaseta, Valle dei Templi-tempio di Vulcano/Kolymbetra, Valle dei Templi-Necropoli Pezzino, Parco dell’Addolorata, quadrivio spinasanta, centro.
Ovviamente, accanto ad alcune fermate sarebbe agevole costruire, qui si, dei parcheggi che consentano di tenere le auto fuori dal centro, come avviene in tantissime città, piccole e grandi, del nord i cui centri storici sono chiusi al traffico veicolare privato.
Come si può ben capire, sarebbe un’infrastruttura capace di trasportare migliaia di passeggeri al giorno, svuoterebbe la città da ma una grande massa di auto e traffico e, accanto alle altre misure indicate da Davide Natale, consentirebbe una diversa e migliore abitabilità del centro della città.