''FOSSIMO DAVVERO COME QUEI PICCOLI'': LEGAMBIENTE E IL PROGETTO OXY di Emanuele Enrico Mariani
Submitted by Suddovest on Sun, 05/08/2012 - 23:27
''Solitamente si dice che i giovani sono il futuro'', cosi' mi incalza, alla mia seconda domanda, Alfonso Rotulo, membro e animatore del Circolo Rabat di Legambiente - Agrigento, ''secondo me i giovani sono invece il presente, sono loro ad insegnare agli adulti; su queste cose i fatti, nella realta', non stanno proprio come ci vengono solitamente raccontati''.
E' per me solo l'inizio di una domenica apparentemente normale, tra le sue auto in fila, i posteggi da trovare, il caldo di Agosto e le voci dei bagnanti. Tutto cio' se non fosse che mi avviavo, presso il Lido Russello (Realmonte,) per andare a visitare il campus di Legambiente ''Oasi del Cigno'' - Progetto Oxy - giunto alla sua seconda tappa dopo quella di Porto Empedocle (21-07/ 27-07). Tale progetto e' promosso dal Circolo Rabat di Agrigento, unitamente agli uffici delle RR. NN. ''Macalube di Aragona'' e ''Grotta di Sant'Angelo Muxaro'' gestiti da Legambiente CRS.
Si tratta di un'iniziativa che vede numerose collaborazioni e adesioni. Rispettivamente, patrocinata dalle Amministrazioni Comunali dei tre Comuni interessati con le spiagge (Porto Empedocle, Realmonte e Agrigento), con la collaborazione dell'ATO GE.S.A. AG 2, del demanio Marittimo di Porto Empedocle e Gela e dell'Autorita' Marittima di Porto Empedocle. Il progetto e' sponsorizzato dal Moncada Energy Group che vi vede ''il senso di buone pratiche, in vista delle energie rinnovabili per la tutela dell'ambiente''.
Il Campus, per entrare nel merito, e' finalizzato al coinvolgimento di bambini di eta' compresa tra i 6 e i 12 anni, intorno ai temi della difesa dell'ambiente e la salvaguardia di un modo comune in vista, peraltro, di una reale effettivita' della partecipazione alle dinamiche del territorio. Come ci dice la Presidente di Legambiente - Agrigento Claudia Casa, ''si tratta di un progetto che innanzitutto vuole essere una forma di comunicazione con i bambini, poiche' e' fondamentale un contatto con loro per far giungere il messaggio ambientalista anche agli adulti'' . Non si tratta di inscenare 'lezioni' sulle regole ed i comportamenti ma di innescare, attraverso l'infallibile medium del gioco, modalita' creative di azione, sensibilizzazione e cambiamento. Il gioco, ci dice Raffaella Giambra (Circolo Rabat di Agrigento), ''si rivela come lo strumento piu' adatto per trasferire la valenza e il contenuto di determinate regole per la convivenza civile. Piu' che accettate, le regole, devono essere comprese, poiche' se cio' non avviene e' difficile darne il valore e, di conseguenza, renderlo proprio''.
Siamo gia' alla seconda tappa di questa avventura, ma l'entusiasmo e' alle stelle, all'unisono gli animatori, tra gli sguardi incuriositi dei bimbi, mi dicono che la risposta dei bambini coinvolti nelle diverse attivita' ludiche, di canto e laboratoriali e' stata eccellente. Tra un bagno ed una pausa per la merenda, si canta, si balla, e si prepara la festa finale; si corre a prendere i retini per pulire le spiagge, ci si immagina piccoli giornalisti e si indaga tra i bagnanti. Tutti aspetti di un gioco tenuto insieme da una fiaba, luogo della memoria per eccellenza, un racconto fantastico che funge da ambientazione alle attivita' di sensibilizzazione/coinvolgimento. Il Professor Oxy vuole salvare il pianeta spingendoci ad un modo nuovo di agire e ad un rispetto fattivo, mentre il 'maligno' Zizzaniu', al contrario, ostacola questa lotta per la vita e la salvaguardia della natura. A proposito della fiaba Ludivine Louvet (animatrice), ci spiega che: ''vuole essere uno stimolo per l'educazione ambientale. Il Professore Oxy, che deriva da Ossigeno, quindi ampio respiro del nostro pianeta, ha il fine di condurci verso un mondo 'piu' pulito'. Zizzaniu', al contrario, che rappresenta tutti i gesti meschini delle persone, come il gettare la carta per terra, persone che non fanno attenzione all'ambiente''.
Difatti si concorda sul fatto, prosegue Ludivine Louvet, ''che sono i piccoli gesti quotidiani che possono soffocare questo bene per il nostro mondo. Quindi e' importante che i bambini possano comprendere come il bene di questo pianeta inizi gia' dai piccoli gesti e che loro, nel loro piccolo, possono fare grandi cose''.
Si tratta di sensibilizzare, di riflettere, ma anche di divertirsi creativamente, ci dice ancora Raffaella Giambra: ''Bisogna far passare il messaggio, attraverso dei laboratori, che possiamo divertirci con poco. Dobbiamo cominciare un po' ad alleggerire il nostro zaino, lo 'zaino' che ci portiamo nella vita tutti i giorni e fare in modo che meno materiali ci servano per condurre la nostra vita quotidiana''.
Da quanto detto emerge la valenza formativa e trasformativa di un progetto ambientale ed ecologico che si rivela come squisitamente pedagogico e relazionale in senso ampio.
Tornando all'inizio, il rapporto tra le generazioni puo' essere, e deve essere ripensato, per far scaturire un nuovo livello di consapevolezza etica che sfoci, per cio' stesso, in forme di comportamento altre. I bambini, da questa prospettiva, sono coloro ai quali dobbiamo guardare come esempio, non fosse altro che per la loro voglia e disponibilita' a cambiare, a donare con gioia prima ancora di aver ricevuto. Come la vita stessa che, in tale prospettiva, risulta coglibile appieno nel suo senso solo nel suo aspetto anche ludico e nell'amore per la natura, ci dice ancora Ludivine: ''E' certo che attraverso il gioco il bambino impara di piu' e si diverte nello stesso tempo, soprattutto in estate. [...] Quindi attraverso l'educazione ambientale in ogni contesto nel quale ci troviamo, sia rispetto alla raccolta differenziata che sulle spiagge, dove non si deve sporcare, si deve rispettare e mostrare la bellezza della natura che e' un dono prezioso di Dio. Bisogna che i bambini possano anche essere educatori anche dei loro genitori e dei piu' piccoli [...] Lavorare in squadra e lavorare insieme puo' suscitare cose molto buone nel bambino''.
Una vera etica della responsabilita', come intravedeva chiaramente il filosofo Hans Jonas (1903-1993) passa, dunque, dal rapporto di senso ritrovato concernente i legami tra le generazioni, nella consapevolezza della necessita' della salvaguardia del vero bene, e dei veri beni, della vita.
A questo punto chiediamo alla Presidente Claudia Casa che messaggio intenda mandare alle autorita' ed alla cittadinanza tutta, in ragione del percorso sin qui compiuto e di quello che si intende svolgere: ''Per quanto riguarda le istituzioni con le quali siamo stati in contatto noi chiediamo fondamentalmente un cosa, che poi e' la base dell'idea associativa di Legambiente. Cioe' quella di individuare degli spazi, dei modi, dei tempi per coinvolgere quanto piu' possibile le giovani generazioni. E' importantissimo confidare in loro e dare loro modo di potersi esprimere, di potersi sentire coinvolti in qualche modo nel territorio. [ ...] Tutto cio' per darci modo di poter svolgere con questi bambini attivita' nel corso di tutto l'anno. Noi gia' lo facciamo con i progetti di educazione ambientale, ma non possiamo lasciare tutto confinato al mondo scolastico, altrimenti per i bambini diventa una lezione e basta''. La creativita' del gioco puo' essere allora il luogo di un incontro autentico tra le generazioni: ''Si', anche noi siamo tornati bambini assieme a loro, come loro si sono adeguati al nostro essere adulti. L'incontro tra il loro entusiasmo e le nostre consapevolezze e' un connubio che bisogna rafforzare assolutamente per sperare che le cose possano cambiare''.
Dal campo di una riflessione sui contenuti di educazione civica e ambientale si passa ben presto, come si puo' notare, alla sfera sociale, al senso del bene comune da coltivare, ri-creare, a partire dal patrimonio dell'infanzia, secondo molteplici e integrate strategie comunicative e creative.
Una riflessione mi sia consentita in conclusione: come mai, a fronte di un mondo spirituale (Cristianesimo), culturale, filosofico e, come e' ovvio, pedagogico che pare mettere sempre piu' in risalto l'elevatezza della dimensione di una 'fanciullezza dello spirito', anche nella sua scansione ludica trasformativa, sempre piu' spesso, invece, la trama delle relazioni sociali e interpersonali, in senso ampio, sembra rispondere attraverso un modello di 'gravita' seriosa' che si traduce, quasi sempre, in incivilta' manifesta?
Fossimo davvero come quei piccoli.
E' per me solo l'inizio di una domenica apparentemente normale, tra le sue auto in fila, i posteggi da trovare, il caldo di Agosto e le voci dei bagnanti. Tutto cio' se non fosse che mi avviavo, presso il Lido Russello (Realmonte,) per andare a visitare il campus di Legambiente ''Oasi del Cigno'' - Progetto Oxy - giunto alla sua seconda tappa dopo quella di Porto Empedocle (21-07/ 27-07). Tale progetto e' promosso dal Circolo Rabat di Agrigento, unitamente agli uffici delle RR. NN. ''Macalube di Aragona'' e ''Grotta di Sant'Angelo Muxaro'' gestiti da Legambiente CRS.
Si tratta di un'iniziativa che vede numerose collaborazioni e adesioni. Rispettivamente, patrocinata dalle Amministrazioni Comunali dei tre Comuni interessati con le spiagge (Porto Empedocle, Realmonte e Agrigento), con la collaborazione dell'ATO GE.S.A. AG 2, del demanio Marittimo di Porto Empedocle e Gela e dell'Autorita' Marittima di Porto Empedocle. Il progetto e' sponsorizzato dal Moncada Energy Group che vi vede ''il senso di buone pratiche, in vista delle energie rinnovabili per la tutela dell'ambiente''.
Il Campus, per entrare nel merito, e' finalizzato al coinvolgimento di bambini di eta' compresa tra i 6 e i 12 anni, intorno ai temi della difesa dell'ambiente e la salvaguardia di un modo comune in vista, peraltro, di una reale effettivita' della partecipazione alle dinamiche del territorio. Come ci dice la Presidente di Legambiente - Agrigento Claudia Casa, ''si tratta di un progetto che innanzitutto vuole essere una forma di comunicazione con i bambini, poiche' e' fondamentale un contatto con loro per far giungere il messaggio ambientalista anche agli adulti'' . Non si tratta di inscenare 'lezioni' sulle regole ed i comportamenti ma di innescare, attraverso l'infallibile medium del gioco, modalita' creative di azione, sensibilizzazione e cambiamento. Il gioco, ci dice Raffaella Giambra (Circolo Rabat di Agrigento), ''si rivela come lo strumento piu' adatto per trasferire la valenza e il contenuto di determinate regole per la convivenza civile. Piu' che accettate, le regole, devono essere comprese, poiche' se cio' non avviene e' difficile darne il valore e, di conseguenza, renderlo proprio''.
Siamo gia' alla seconda tappa di questa avventura, ma l'entusiasmo e' alle stelle, all'unisono gli animatori, tra gli sguardi incuriositi dei bimbi, mi dicono che la risposta dei bambini coinvolti nelle diverse attivita' ludiche, di canto e laboratoriali e' stata eccellente. Tra un bagno ed una pausa per la merenda, si canta, si balla, e si prepara la festa finale; si corre a prendere i retini per pulire le spiagge, ci si immagina piccoli giornalisti e si indaga tra i bagnanti. Tutti aspetti di un gioco tenuto insieme da una fiaba, luogo della memoria per eccellenza, un racconto fantastico che funge da ambientazione alle attivita' di sensibilizzazione/coinvolgimento. Il Professor Oxy vuole salvare il pianeta spingendoci ad un modo nuovo di agire e ad un rispetto fattivo, mentre il 'maligno' Zizzaniu', al contrario, ostacola questa lotta per la vita e la salvaguardia della natura. A proposito della fiaba Ludivine Louvet (animatrice), ci spiega che: ''vuole essere uno stimolo per l'educazione ambientale. Il Professore Oxy, che deriva da Ossigeno, quindi ampio respiro del nostro pianeta, ha il fine di condurci verso un mondo 'piu' pulito'. Zizzaniu', al contrario, che rappresenta tutti i gesti meschini delle persone, come il gettare la carta per terra, persone che non fanno attenzione all'ambiente''.
Difatti si concorda sul fatto, prosegue Ludivine Louvet, ''che sono i piccoli gesti quotidiani che possono soffocare questo bene per il nostro mondo. Quindi e' importante che i bambini possano comprendere come il bene di questo pianeta inizi gia' dai piccoli gesti e che loro, nel loro piccolo, possono fare grandi cose''.
Si tratta di sensibilizzare, di riflettere, ma anche di divertirsi creativamente, ci dice ancora Raffaella Giambra: ''Bisogna far passare il messaggio, attraverso dei laboratori, che possiamo divertirci con poco. Dobbiamo cominciare un po' ad alleggerire il nostro zaino, lo 'zaino' che ci portiamo nella vita tutti i giorni e fare in modo che meno materiali ci servano per condurre la nostra vita quotidiana''.
Da quanto detto emerge la valenza formativa e trasformativa di un progetto ambientale ed ecologico che si rivela come squisitamente pedagogico e relazionale in senso ampio.
Tornando all'inizio, il rapporto tra le generazioni puo' essere, e deve essere ripensato, per far scaturire un nuovo livello di consapevolezza etica che sfoci, per cio' stesso, in forme di comportamento altre. I bambini, da questa prospettiva, sono coloro ai quali dobbiamo guardare come esempio, non fosse altro che per la loro voglia e disponibilita' a cambiare, a donare con gioia prima ancora di aver ricevuto. Come la vita stessa che, in tale prospettiva, risulta coglibile appieno nel suo senso solo nel suo aspetto anche ludico e nell'amore per la natura, ci dice ancora Ludivine: ''E' certo che attraverso il gioco il bambino impara di piu' e si diverte nello stesso tempo, soprattutto in estate. [...] Quindi attraverso l'educazione ambientale in ogni contesto nel quale ci troviamo, sia rispetto alla raccolta differenziata che sulle spiagge, dove non si deve sporcare, si deve rispettare e mostrare la bellezza della natura che e' un dono prezioso di Dio. Bisogna che i bambini possano anche essere educatori anche dei loro genitori e dei piu' piccoli [...] Lavorare in squadra e lavorare insieme puo' suscitare cose molto buone nel bambino''.
Una vera etica della responsabilita', come intravedeva chiaramente il filosofo Hans Jonas (1903-1993) passa, dunque, dal rapporto di senso ritrovato concernente i legami tra le generazioni, nella consapevolezza della necessita' della salvaguardia del vero bene, e dei veri beni, della vita.
A questo punto chiediamo alla Presidente Claudia Casa che messaggio intenda mandare alle autorita' ed alla cittadinanza tutta, in ragione del percorso sin qui compiuto e di quello che si intende svolgere: ''Per quanto riguarda le istituzioni con le quali siamo stati in contatto noi chiediamo fondamentalmente un cosa, che poi e' la base dell'idea associativa di Legambiente. Cioe' quella di individuare degli spazi, dei modi, dei tempi per coinvolgere quanto piu' possibile le giovani generazioni. E' importantissimo confidare in loro e dare loro modo di potersi esprimere, di potersi sentire coinvolti in qualche modo nel territorio. [ ...] Tutto cio' per darci modo di poter svolgere con questi bambini attivita' nel corso di tutto l'anno. Noi gia' lo facciamo con i progetti di educazione ambientale, ma non possiamo lasciare tutto confinato al mondo scolastico, altrimenti per i bambini diventa una lezione e basta''. La creativita' del gioco puo' essere allora il luogo di un incontro autentico tra le generazioni: ''Si', anche noi siamo tornati bambini assieme a loro, come loro si sono adeguati al nostro essere adulti. L'incontro tra il loro entusiasmo e le nostre consapevolezze e' un connubio che bisogna rafforzare assolutamente per sperare che le cose possano cambiare''.
Dal campo di una riflessione sui contenuti di educazione civica e ambientale si passa ben presto, come si puo' notare, alla sfera sociale, al senso del bene comune da coltivare, ri-creare, a partire dal patrimonio dell'infanzia, secondo molteplici e integrate strategie comunicative e creative.
Una riflessione mi sia consentita in conclusione: come mai, a fronte di un mondo spirituale (Cristianesimo), culturale, filosofico e, come e' ovvio, pedagogico che pare mettere sempre piu' in risalto l'elevatezza della dimensione di una 'fanciullezza dello spirito', anche nella sua scansione ludica trasformativa, sempre piu' spesso, invece, la trama delle relazioni sociali e interpersonali, in senso ampio, sembra rispondere attraverso un modello di 'gravita' seriosa' che si traduce, quasi sempre, in incivilta' manifesta?
Fossimo davvero come quei piccoli.
Emanuele Enrico Mariani (emanuelema@alice.it)
Per info e Iscrizioni: legambienteag@virgilio.it
categorie:
Tags: