Submitted by redazione on Sun, 23/04/2017 - 06:53
Tutti conosciamo le periferie, ma ognuno le conosce a modo suo. Tutti sappiamo e possiamo parlarne, ma solo chi le ha vissute e le vive può raccontarle. Diversamente resteranno un concetto astratto, attorno al quale ogni proposta e ogni suggerimento finiscono per alimentare un dibattito che rischia di cozzare contro certa riluttanza, politica e culturale, nell'affrontare il fenomeno dalle sue viscere.
Submitted by redazione on Fri, 21/04/2017 - 23:07
Insomma, dice Giandomenico Vivacqua, “la nostra battaglia è la memoria. Lasciamo ai trentenni, tanto spesso invocati nelle nostre riunioni, la libertà di fare e di non fare, di avere successo e di fallire. Tutto quello che possiamo per loro sono i nostri ricordi e la serietà, non disgiunta dalla pietà, con cui dobbiamo raccontare le nostre storie”.
Submitted by redazione on Fri, 21/04/2017 - 10:56
Agrigento è una città con una estensione geografica enorme anzi abnorme rispetto alla sua popolazione. Gli americani lo chiamano sprawl, come dire “stravaccato”. È un tratto comune a tutte le espansioni urbane dopo l’avvento dell’automobile. Quando le città e i sobborghi si addensavano secondo il passo del pedone conservavano anche una identità fisica. E l’hanno conservata anche quando è stata introdotta la mobilità pubblica su rotaia.
Submitted by redazione on Thu, 20/04/2017 - 10:18
Caro Giandomenico, in merito al tuo scritto Che fare? Migliori del proprio tempo o del proprio tempo i migliori?, che ho molto apprezzato, mi chiedo: ma cos’è e quale effettivamente è la nostra generazione. Ho, da sempre, avuto l’impressione, proprio per essere nato nei primi anni sessanta, di appartenere non ad una, la nostra, ma a più generazioni.
Submitted by redazione on Wed, 19/04/2017 - 17:31
L’interessante dibattito che sta prendendo forma su Suddovest, le tesi stimolanti proposte da Maurizio Iacono e Gioele Farruggia, mi spingono a chiedere ospitalità per esporre una riflessione. In verità mi sento parte in causa per aver progettato nel 1984 il Piano Particolareggiato di Montaperto e aver partecipato, nel 1972 al Concorso nazionale di Idee sul PRG di Agrigento (arrivammo secondi dietro il progetto Caronia).
Submitted by redazione on Wed, 19/04/2017 - 09:06
Caro Giandomenico,
dietro il senso di straniamento da te così abilmente descritto avverto la percezione di un fallimento che forse è ancor più profondo di quello del protagonista del romanzo di Flaubert, perché è proprio non tanto, o non soltanto, del singolo, ma di un'intera generazione; la tua appunto, quella che ha visto dissolversi la speranza della straordinaria capacità palingenetica dell'agire collettivo in un esasperato individualismo, il quale mostra, oggi, nel peggiore dei casi, il volto oscuro e a tratti grottesco del narcisismo avido, e nel migliore dei casi, il tratto dolente e malinconico dell'isolamento contemplativo.
Purtroppo, non siete stati, né migliori dei vostri tempi, né del vostro tempo i migliori. Eppure da voi, dal novecento, dal racconto della vostra delusione, dai vostri errori qualcosa "noi" abbiamo appreso; per esempio, a non fidarci dell'illusione ideologica, a sentire che il nostro"eroico furore" può consistere in un agire individuale che si conquista, giorno per giorno, un "significato collettivo", senza essere né protestatario, né ostinatamente rivoluzionario.
Submitted by redazione on Tue, 18/04/2017 - 14:06
Caro Giandomenico, ho letto su Suddovest il tuo Che fare? Migliori del proprio tempo o del proprio tempo i migliori? e di seguito le riflessioni di Maurizio Iacono, di Giovanni Taglialavoro, di Enzo Campo e di tuo fratello Stefano.
Submitted by redazione on Tue, 18/04/2017 - 08:56
Ecco il testo integrale del discorso del card. Montenegro, arcivescovo di Agrigento, pronunciato, in piazza San Domenico durante la processione serale del Venerdì Santo
Signore Gesù,
anche quest’anno, stando davanti a te con la mia gente, ti presento il mio stato d’animo.
So che mi comprendi perché anche Tu hai provato l'amaro sapore dell' angoscia tanto da arrivare a dire: «La mia anima è triste fino alla morte» (Mc 14,34).
Submitted by redazione on Fri, 14/04/2017 - 08:25
La periferia non è solo una fetta di territorio che si addossa intorno al centro di una città circondandola. La periferia è anche un concetto. Essere periferici è una sorta di valore negativo. Significa essere subalterni e inferiori al centro.
Submitted by redazione on Tue, 11/04/2017 - 19:56
Torino, 27 dicembre 1974. Nell'introduzione a La musica per film, raccolta di saggi sull'argomento scritti da Theodor W. Adorno e Hanns Eisler, Massimo Mila, grande musicologo torinese, dice qualcosa poco accoglibile.
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