Submitted by Suddovest on Mon, 17/02/2014 - 16:35
Tre film usciti nel primo mese dell'anno ci invitano a riflettere sulla ricchezza, o per meglio dire sul ''miraggio della ricchezza'' e sul suo potere di attrazione, capace di condurre gli individui che ne sono toccati (dominati) sulla via di un ascetismo rovesciato che ha come obiettivo l'abbraccio santificante col ''dio denaro'', il feticcio trascendente da cui è mosso chi si lascia tutto alle spalle per raggiungere la meta agognata - la ricchezza - che ha però lo strano, malefico sortilegio di non essere mai abbastanza, così come per il mistico medievale mai abbastanza vicino era il dio del proprio insoddisfatto desiderio. Nel primo film del trittico, Nebraska di Alexander Payne, il tema del miraggio, che sta sullo sfondo, ha una ricaduta positiva perché dà a un padre e a un figlio la possibilità di conoscersi meglio nel tempo di un viaggio e di una permanenza nella cittadina dove il genitore è nato e a lungo vissuto; nel secondo e nel terzo, Il capitale umano di Paolo Virzì e The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese è invece al centro dei racconti, è il nucleo attorno al quale girano ora lente ora vorticose e instabili le vite dei personaggi, irresistibilmente catturate dalla forza ossessionante della ricchezza per la ricchezza, del denaro per il denaro, corpo mistico e tracciato digitale che domina le menti e visione salvifica che non fa dormire.
Submitted by redazione on Tue, 11/02/2014 - 08:17
Esiste oggi una sinistra? Non si tratta di una domanda retorica. Se infatti ci atteniamo alla definizione di Norberto Bobbio che identificava la sinistra con la questione dell’eguaglianza, la risposta è secca: no! In Italia ci sono due o più destre (ma anche l’Europa non scherza, con in più il crescere in Francia, in Germania e nel nord di una destra fascista aggressiva e pericolosa) che si contrappongono facendo il gioco delle parti per cui l’una è la destra riconosciuta e l’altra è una destra con le vesti di una sinistra. Troppo schematico?
Submitted by redazione on Sun, 29/12/2013 - 21:16
Siamo a fine anno. Tempo di consuntivi, di promesse e di speranze per l’anno che sta per arrivare. Ma è tempo anche di riconsiderare l’impeto di ciò che accade qui ed ora, per ricondurlo a quella distanza che può riequilibrare il giudizio immediato sull’attualità. Per la distanza occorrono l’arte e la storia, che spesso sono collocate a parte, fuori dall’immediatezza della cronaca e della politica. Ma come può la politica riacquistare un senso che la porti oltre se stessa, se non ritrova una distanza, se non si misura con l’arte e con la storia? Vale la pena per molti motivi. Il primo è che sono quadri stupendi e vederli lì, separati dal pur straordinario contesto in cui sono normalmente collocati, il Museo d’Orsay a Parigi, fanno un effetto particolare. 'Gabriella con la rosa' di Pierre-Auguste Renoir fa battere il cuore per la bellezza struggente, carnale, ingenua e maliziosa insieme, di questa donna. E i paesaggi di Camille Pissarro, il pittore per il quale Paul Cézanne mantenne sempre una grande deferenza, e di Monet sembrano offrire allo spettatore la materialità dolce dell’aria impregnata del verde degli alberi. Il secondo motivo è che negli anni recenti si è instaurato un rapporto tra gli impressionisti francesi e i pittori italiani a cominciare dai Macchiaioli. Si cominciò anni fa a Livorno, grazie a Dario Matteoni, con le mostre di Villa Mimbelli e ora a Firenze, a Palazzo Pitti, là dove è situata la Galleria d’Arte Moderna con i quadri dei Macchiaioli lasciati dal loro grande mentore Diego Martelli che visse a Castiglioncello.
Submitted by redazione on Sun, 08/12/2013 - 17:23
La cittadinanza agli immigrati che vivono e lavorano nel nostro paese è il minimo che si possa e si debba fare. Ma il problema non è soltanto l’integrazione, il problema è il lavoro e, diamo il giusto nome, è lo sfruttamento del lavoro. Che siano i cinesi a sfruttare i cinesi, o gli italiani a sfruttare gli albanesi, o i cinesi a sfruttare i senegalesi, o gli italiani a sfruttare gli italiani, la questione non cambia.
Submitted by redazione on Mon, 18/11/2013 - 14:59
Inutile, tardiva, inconcludente, sfogatoio, passerella: con parole simili i più hanno giudicato l'assemblea pubblica organizzata dal nuovo assessore al Centro storico Maurizio Masone sul progetto Terravecchia.
E invece penso che l'iniziativa fosse giusta, dovuta, tardiva certo rispetto a Zambuto, ma non a Masone. E' stata molto reticente, questo sì, sul punto decisivo del progetto: la parte privata, sia quella che a Sant'Antonio moltiplica i piani di un vecchio edificio modificandone radicalmente il prospetto e i carichi urbanistici sia che quella, incredibile, di via Gioeni che regala graziosamente il completamento di un rudere senza connessione alcuna col resto del progetto.
Quasi tutti gli interventi si sono espressi contro il progetto. Una nota curiosa: sia negli interventi che lo hanno difeso che in molti di quelli che lo hanno avversato è stato usato un ragionamento che per i primi motiva l'avvio dei lavori e per i secondi l'impossibilità di fermarli: ossia la fase ormai avanzata del suo iter burocratico.
Submitted by redazione on Fri, 15/11/2013 - 20:55
Caro Maurizio, non mi pare che l'incontro di ieri sia servito a fare qualche
passo avanti, neppure nella conoscenza del progetto Terravecchia.
Mi pare ci siano due questioni che sarebbe sbagliato separare, essendo l'una
in una certa misura la conseguenza dell'altra, come i tecnici del
Comune hanno spiegato: la questione Terravecchia e quella del Piano
particolareggiato per il centro storico che la rende possibile, salvo
(sembra di capire) eventuali accertamenti della presenza di strutture
ipogeiche o di interesse archeologico che renderebbero necessarie delle
varianti.
Sul progetto Terravecchia l'attuale Amministrazione si dichiara disponibile a
sostenere tutte le modifiche migliorative che saranno attuabili.
Ma il punto di discussione, tuttora irrisolto, è se delle modifiche siano
possibili e a quale progetto, visto che soprattutto la sua parte privata
rimane sconosciuta ai non addetti ai lavori.
Ma è la seconda questione quella più importante: dare subito inizio alle
procedure necessarie per avviare la definizione di un nuovo strumento
urbanistico per il nostro centro storico che scongiuri il moltiplicarsi di progetti come questo e che
assuma come obiettivo la salvaguardia e la riqualificazione dei
volumi architettonici esistenti e la reinvenzione urbanistica degli spazi
lasciati vuoti dai crolli.
Un nuovo piano particolareggiato per il centro storico e un piano complessivo
della mobilità riduca drasticamente il traffico veicolare privato nel
recinto della città medievale e che attivi le metropolitane di supeficie con Aragona
e Porto Empedocle.
Sono molte le città italiane i cui centri storici sono abitati, le strade
pedonalizzate, i pianiterra utilizzati per esercizi commerciali e artigianali
(tradizionali e nuovi), gli spazi culturali sostenuti dal Comune e fruiti dagli abitanti e dai turisti. Questo
Submitted by Suddovest on Wed, 09/10/2013 - 23:10

[img:01 align=float_right title=none]Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento aderisce alla prima Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, in programma per il prossimo 13 ottobre dalle 10 alle 18, quando sarà possibile visitare il Parco in un modo speciale: giocando ed imparando con tutta la famiglia.
Submitted by redazione on Fri, 20/09/2013 - 17:44
Daniele Gucciardo con un intervento su Agrigentosette.it continua a difendere il progetto Terravecchia, ma con un tono meno apodittico del passato e questo è positivo.
Per esempio
1. riconosce che non si sono eseguiti studi adeguati del sottosuolo
2. ammette che c'è un rischio di appesantimento e ingolfamento della mobilità veicolare;
3. ci fa sapere che un edificio attualmente di tre piani diventerà di 5;
4. prende atto che i nuovi edifici non si armonizzeranno nei colori e nello stile con il contesto.
5. riconosce che i denari messi sul progetto dalla mano pubblica sono molto di più rispetto al privato beneficiario il quale investendo il 25% della spesa prevista avrà il 75% degli alloggi.
6. sottolinea come Zambuto non abbia fatto visionare tutti i documenti e non abbia dato seguito all'invito di Legambiente ad un confronto pubblico;
(Glissa del tutto sul rudere, sempre dello stesso privato, di via Gioeni che noi dovremmo contribuire a ultimare, col 75% delle spese a nostro carico, senza che per esso ci sia una sola delle condizioni di interesse sociale prospettabili per l'area di salita Sant'Antonio.)
Entriamo nel merito delle questioni.
Punto 1
Submitted by redazione on Sun, 15/09/2013 - 20:40
Submitted by redazione on Sun, 15/09/2013 - 18:27
(Sabato 14 settembre ho posto ad alcuni deputati e dirigenti del Pd le considerazioni che seguono. Ne è nata una discussione tuttora aperta che vogliamo documentare anche su questo sito)
Giovanni Taglialavoro. Il sindaco tace sul progetto Terravecchia. Chiedo a Maria Iacono, Angelo Capodicasa, a Epifanio Bellini, a Domenico Pistone, e a tutti militanti e simpatizzanti del Pd, a AssCult LabMura, a tutte le associazioni interessate al destino del centro storico di non avallare con propri assessori o con appoggi politici la nuova giunta fino a quando non si aprirà una discussione pubblica e partecipata sul destino di quel progetto e di altri simili.
Marco Spataro. Condivido l idea della discussione ustione pubblica, ma il progetto è alle porte, potevamo pensarci prima.
Lillo Rizzo. tu sei convito che Zambuto apra un discussione pubblica? Io sono convito invece che bisogna staccare la spina, basta con questo accanimento terapeutico!!!!
Emanuele Lo Vato. Condivido di non avallare con i propri assessori, anche se ritengo che da quella parte non ci sentano....
Lillo Rizzo. Avallare con i propri assessori con il sindaco Zambuto significa un "parita doppia: dare/avere" questo è il classico modo di fare politica ad Agrigento!!!!
Elio Di Bella. io credom che il pd non debba stare con zambuto neppure dopo che aprirà questa discussione. A meno che non voglia prenderla di nuovo in quel posto come nel 2008. Può darsi però che pur di avere qualche posto di potere in più siano disposti a vendere l'anima anche al diavolo, come stanno dimostrando governando insieme al condannato Berlusconi
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