Submitted by Suddovest on Mon, 15/12/2008 - 18:51
E' stata inaugurata la mostra “Foto Arena: Agrigento tra gli anni Cinquanta e Settanta negli scatti di Giuseppe Arena” presso la Biblioteca Comunale “Franco La Rocca” di Agrigento. La mostra è stata curata da Angelo Pitrone e Giovanni Scicolone con la collaborazione del Presidente del Centro Culturale Editoriale P.P. Pasolini Maurizio Masone e con il patrocinio dell’Assessorato Regionale ai Beni culturali e con il contributo del Comune di Agrigento. Giuseppe Arena è stato un fotografo che ha operato intensamente ad Agrigento per quasi quaranta anni esercitando, oltre alla tradizionale attività di foto-studio, cerimonia ed eventi, anche quella di fotoreporter giornalistico. Scomparso nel 1984, il suo fondo fotografico costituisce oggi una preziosa documentazione della storia e dell’immagine della città. In particolare, la mostra rivela la rapida trasformazione sociale ed urbanistica di Agrigento avvenuta tra gli anni Cinquanta e Settanta. Interverranno alla presentazione della mostra e del volume ad essa dedicato il Sindaco Marco Zambuto, l’Assessore alla Cultura Settimio Biondi, Ermogene la Foreste, Fausto D’Alessandro e Giandomenico Vivacqua. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 16 gennaio 2009.
Nota introduttiva dei curatori Angelo Pitrone e Giovanni Scicolone
Recuperare la memoria di una città è un’operazione complessa che può attuarsi attraverso diversi canali che attingono alla storia, all’architettura, all’arte, alla politica.
Recuperarla per una città che in pochi decenni ha subito una trasformazione sociale ed urbanistica radicale diventa anche un’operazione fortemente culturale.
Submitted by redazione on Wed, 03/12/2008 - 18:30
Nel novembre del 1996 la Provincia Regionale di Agrigento organizzò un convegno di due giorni cui diede il titolo di "SPHAIROS, INCONTRI DI METAFISICA NEI LUOGHI DI EMPEDOCLE". Vennero ad Agrigento, nei locali del monastero di Santo Spirito, decine di grandi filosofi di molte università italiane e centinaia di studenti dai licei della provincia.
Submitted by Suddovest on Fri, 21/11/2008 - 23:46
[img:1 align=float_right title=bottom]La
Rai rende omaggio a Leonardo Sciascia, grande scrittore siciliano che è scomparso il 20 novembre 1989. Sciascia è stato romanziere, saggista, commediografo, ma ha svolto anche un'intensa attività politica e di sensibilizzazione civile sui temi della criminalità organizzata e dello stato di diritto. Il suo impegno lo ha infine portato anche in Parlamento nelle file del Partito Radicale. In molti dei suoi scritti si è occupato della mafia e ne ha illustrato le relazioni con la mentalità siciliana e le sue relazioni con il potere politico.
Anche l'
Associazione amici di Leonardo Sciascia ed una serie di altri enti culturali in tutto il paese hanno già in programma per l'anno del ventennale dalla morte una serie di incontri, dibattiti, per tornare ad ascoltare il messaggio di Sciascia scoprendone quasi sempre una vitalità ed un'attualità sorprendenti a due decenni di distanza.
[img:2 align=float_left title=bottom] A Castelnuovo di Porto, provincia di Roma, la conferenza-dibattito del 12 dicembre sul tema 'Malgrado tutto, le idee muovono il mondo', con interventi di Luigi Galluzzo, Chiara Lico, Gigi Restivo, Gaetano Savatteri, Giovanni Taglialavoro e Massimiliano Melilli è stata rinviata a data da destinarsi a causa dell'emergenza maltempo. Saltato il dibattito, l'associazione amici di Leonardo Sciascia ha esposto nei locali del centro culturale Artipelago alcune opere artistiche realizzate dal 1995 ad oggi da maestri incisori per la collana ''Omaggio a Sciascia''.
Submitted by redazione on Wed, 12/11/2008 - 10:33
La via di Agrigento in cui ho abitato per diverso tempo porta un nome fiero, “Imera”, che, per chi non lo ricordasse, rievoca un sito archeologico importante del palermitano dove l’esercito dei miei avi greci, guidati da Terone il tiranno, sconfisse sonoramente i Cartaginesi nel 480 a.C. Siccome agli antichi piaceva scoprire nelle date originali e significativi parallelismi, tutti i Greci del tempo si compiacevano del fatto che la battaglia di Imera si fosse verificata nello stesso anno in cui gli Ateniesi cacciavano i Persiani a Salamina, imbottigliandone le navi in una memorabile naumachia. Insomma, con due vittorie, una a destra e l’altra a sinistra, una ad est e una ad ovest, il genio ellenico sconfiggeva il nemico barbaro.
Submitted by redazione on Fri, 07/11/2008 - 09:07
Submitted by Suddovest on Fri, 25/07/2008 - 00:16
C'è una tipicità dei nomi oltre che del gusto in un menu come quello preparato per le Notti tra gli aranci alla Kolymbetra del Parco archeologico.
Submitted by Suddovest on Tue, 22/07/2008 - 18:56
Un progetto per esporre una selezione di foto di Agrigento
scattate tra gli anni 1950 e 1970 da Giuseppe Arena
[img:1 align=left title=bottom]
Submitted by redazione on Fri, 18/07/2008 - 15:41
Adesso che s. Calogero è di nuovo dentro la sua chiesa, nel buio e nel silenzio della sua chiesa, voglio provare a dire alcune cose difficili da dire. Soprattutto per chi come me non è un antropologo, né uno studioso di religioni o di tradizioni popolari, né un teologo, ma un semplice fedele che ogni anno partecipa alla processione.
Il santo ora è dentro la chiesa, e in quel buio e in quel silenzio ci resterà per un anno. Fra messe, omelie, preghiere bisbigliate, rosari, rari profumi d’incenso.
Che farà durante tutto quel tempo, mentre gira la ruota intera di un anno?
Submitted by Suddovest on Sat, 28/06/2008 - 22:32
L’Africa è un sogno: sognato a margine dei racconti di Hemingway, o sulle immagini del film tratto dal romanzo della Blixen; per tanti l’Africa è il selvaggio mostrato dai documentari di National Geografic.
L’Africa deve essere un sogno.
Submitted by Suddovest on Tue, 20/05/2008 - 23:44
Una presenza ingombrante, quella di Camillo Benso conte di Cavour; tutti i giovani erano d’accordo e avrebbero voluto che così non fosse stato; ma non si poteva; non si poteva andare contro il corso della storia, non si poteva ostacolare il corso obbligato delle cose; bisognava che si riconoscesse merito a chi era stato primo Presidente del consiglio dei ministri dell’Italia unita; per quanto antipatico potesse essere, era assolutamente impossibile pensare di disfarsi di colui che aveva inventato il “centro”, quel luogo politico che è stato quel baricentro dell’Italia, che, spostandosi ora
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