Submitted by redazione on Mon, 17/04/2017 - 08:42
Nullus locus sine genio
“Genius Loci”, è il titolo di un libro di Roberto Cotroneo che unisce fotografie e testi dell’autore, che con tale opera ha fermato, con lo scatto, il pubblico, nelle posture e nelle espressioni, negli spazi espositivi. Evidenziando così, in maniera eloquente, il rapporto tra il pubblico e l’arte: creando un’immagine ulteriore, descrittiva e compenetrante dell’interesse delle persone in un determinato luogo in sé significativo. Quindi, non soltanto l’opera esposta, non i soli visitatori, ma l'immagine pregnante di questi con le loro reazioni, spontanee o meno, quando si trovano, per loro scelta, in un luogo che li ha attratti per ciò che rappresenta e vi si rappresenta.
Submitted by redazione on Fri, 17/02/2017 - 09:38
Testo del 20/06/2015*
“Devo sbrigarmi, faccio prima gli scritti e al rientro mi dedicherò alle materie orali; caspita! sono già le 15 e tra mezz’ora iniziano gli allenamenti.”
Già, succedeva così, tre volte alla settimana, quando cercavo di organizzarmi lo studio perché alle 15.30 iniziavano gli allenamenti di atletica leggera nella palestra del liceo classico di Agrigento o allo stadio di Villaseta.
Submitted by redazione on Sat, 17/12/2016 - 12:54
La Valle era un frammento di paradiso, e i suoi antichi templi così belli e incantati che i nuovi abitanti, barbari venuti dal futuro, ne furono annichiliti. Appresero di non essere destinati a nulla di eguagliabile. La loro architettura di necessità mai avrebbe potuto competere, né confondersi, con la grandezza e lo splendore che li circondava e che li aveva preceduti.
Submitted by redazione on Sat, 29/08/2015 - 08:52
In un freddo febbraio mi portarono a dormire dai nonni paterni. Sapevo che nonno Nino era malato e avevo capito che il mio trasferimento dai genitori di mio padre era connesso alla sua malattia. Lo sapevo bene perché una sera dell’estate prima era venuto in camera mio zio a dire a mia madre che il nonno era molto malato e che il dottore aveva dato una diagnosi che non lasciava speranze. Era perfino andato a Palermo ma le cose non erano migliorate.
Submitted by redazione on Wed, 01/07/2015 - 15:05
La piazzetta era tutto il mio mondo. A quel tempo noi bambini, moltissimi e di tutte le età, sciamavamo in Piazza Cavour tra i quattro palazzi che facevano i tre lati di un rettangolo, mentre il quarto lato si affacciava sulla Valle dei Templi fino al mare. Due alberi da un lato e altri due dall’altro erano diventati i pali delle porte di un campo di calcio un po’ particolare.
Submitted by redazione on Sun, 14/06/2015 - 09:35
Doveva essere uno di quei treni che allora si chiamavano accelerati. In realtà non erano poi tanto accelerati, anzi erano quelli che si fermavano a tutte le stazioni. Era primavera avanzata. Luce e caldo lambivano la pelle e niente era lontano. Mio padre ed io salimmo sul vagone postale. Una parete del vagone era tutto ricoperto da caselle quadrate, come quelle che stanno alle spalle del portiere di un albergo, ma erano più grandi.
Submitted by Suddovest on Fri, 16/01/2015 - 23:04
Se fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa, stabilendo con il mondo una relazione particolare di conoscenza, ciò è accaduto in queste ore proprio guardando alcune immagini scattate intorno al cantiere del progetto Terravecchia, nel cuore del centro storico, a pochi passi da Santa Maria dei Greci, in quel segmento di Agrigento che si è dato alla storia come uno dei più antichi e straordinariamente fecondi di bellezza.
Submitted by Suddovest on Wed, 07/01/2015 - 15:06
Ho conosciuto prima i suoi lavori e poi lei, l'autrice. La prima volta che ho chiesto a Marilina Marchica se voleva entrare nelle riprese che facevo sul gruppo di Artificio, di cui faceva parte, mi ha detto di no. Era l'estate del '13, quando Vallicaldi era un laboratorio aperto nel cuore del centro storico e lei ci stava dentro, con i suoi quadri, senza alcuna voglia di apparire.
Submitted by Suddovest on Sat, 17/11/2012 - 19:53
Salvalarte e' un progetto di Legambiente attivo in Sicilia da piu' di dieci anni.
Si tratta di uno dei rami ormai piu' importanti delle attivita' svolte da Legambiente, nato a livello nazionale, ma da diversi anni con un progetto specifico per la Sicilia per il suo inestimabile patrimonio artistico a culturale.
Uno sguardo dentro i monumenti, le Chiese e tutte quelle strutture che per vocazione intrinseca e tradizione rappresentano un surplus di ricchezza da custodire e promuovere.
Ma piu' precisamente lo spirito di Salvalarte sembra somigliare a quello dell'attento cittadino che con il suo stesso sguardo, nel momento in cui ammira l'arte, si preoccupa della sua fruibilita' nel tempo, della sua possibilita' di permanenza; possibilita' stessa che i suoi stessi contenuti, spesso accennanti all'eterno ed all'immortalita', vogliono veicolare.
A partire da tali presupposti quest'anno Legambiente Agrigento ha posto l'attenzione sulla chiesa di Santo Spirito. Ha organizzato visite, e preparato un reportage fotografico nel quale si mettono chiaramente in mostra i rischi di decadimento ai quali si espongono diverse opere della stessa, dagli stucchi del Serpotta, fino a giungere all'affresco che fornisce l'illusione prospettica della cupola.
Cosi' stamane le telecamere di diverse televisioni locali hanno fatto il loro ingresso nella Chiesa poco a monte della Via Atenea, in occasione di una conferenza stampa indetta dal Circolo Rabat - Legambiente - di Agrigento, proprio nella bella sala conferenze del monastero.
Submitted by Suddovest on Sat, 29/09/2012 - 13:46
Quello che presentiamo è l'inizio di una ricerca che Lillo Miccichè sta compiendo e che culminerà in una prossima pubblicazione. Ha voluto anticiparne una parte su questo sito e gliene siamo grati. Leggilo a tutta pagina.
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