Submitted by redazione on Wed, 19/04/2017 - 17:31
L’interessante dibattito che sta prendendo forma su Suddovest, le tesi stimolanti proposte da Maurizio Iacono e Gioele Farruggia, mi spingono a chiedere ospitalità per esporre una riflessione. In verità mi sento parte in causa per aver progettato nel 1984 il Piano Particolareggiato di Montaperto e aver partecipato, nel 1972 al Concorso nazionale di Idee sul PRG di Agrigento (arrivammo secondi dietro il progetto Caronia).
Submitted by redazione on Wed, 19/04/2017 - 09:06
Caro Giandomenico,
dietro il senso di straniamento da te così abilmente descritto avverto la percezione di un fallimento che forse è ancor più profondo di quello del protagonista del romanzo di Flaubert, perché è proprio non tanto, o non soltanto, del singolo, ma di un'intera generazione; la tua appunto, quella che ha visto dissolversi la speranza della straordinaria capacità palingenetica dell'agire collettivo in un esasperato individualismo, il quale mostra, oggi, nel peggiore dei casi, il volto oscuro e a tratti grottesco del narcisismo avido, e nel migliore dei casi, il tratto dolente e malinconico dell'isolamento contemplativo.
Purtroppo, non siete stati, né migliori dei vostri tempi, né del vostro tempo i migliori. Eppure da voi, dal novecento, dal racconto della vostra delusione, dai vostri errori qualcosa "noi" abbiamo appreso; per esempio, a non fidarci dell'illusione ideologica, a sentire che il nostro"eroico furore" può consistere in un agire individuale che si conquista, giorno per giorno, un "significato collettivo", senza essere né protestatario, né ostinatamente rivoluzionario.
Submitted by redazione on Tue, 18/04/2017 - 14:06
Caro Giandomenico, ho letto su Suddovest il tuo Che fare? Migliori del proprio tempo o del proprio tempo i migliori? e di seguito le riflessioni di Maurizio Iacono, di Giovanni Taglialavoro, di Enzo Campo e di tuo fratello Stefano.
Submitted by redazione on Tue, 18/04/2017 - 08:56
Ecco il testo integrale del discorso del card. Montenegro, arcivescovo di Agrigento, pronunciato, in piazza San Domenico durante la processione serale del Venerdì Santo
Signore Gesù,
anche quest’anno, stando davanti a te con la mia gente, ti presento il mio stato d’animo.
So che mi comprendi perché anche Tu hai provato l'amaro sapore dell' angoscia tanto da arrivare a dire: «La mia anima è triste fino alla morte» (Mc 14,34).
Submitted by Suddovest on Mon, 17/04/2017 - 10:17
L’universo tende spontaneamente verso il disordine, ed è il tempo che con la sua mano invisibile fa sparire tutte le cose dai luoghi destinati dalla necessaria e vana ostinazione degli uomini. Cercare di contrastare l’inerzia di questo processo infatti è in parte una necessità, in parte una follia.
Submitted by redazione on Mon, 17/04/2017 - 08:42
Nullus locus sine genio
“Genius Loci”, è il titolo di un libro di Roberto Cotroneo che unisce fotografie e testi dell’autore, che con tale opera ha fermato, con lo scatto, il pubblico, nelle posture e nelle espressioni, negli spazi espositivi. Evidenziando così, in maniera eloquente, il rapporto tra il pubblico e l’arte: creando un’immagine ulteriore, descrittiva e compenetrante dell’interesse delle persone in un determinato luogo in sé significativo. Quindi, non soltanto l’opera esposta, non i soli visitatori, ma l'immagine pregnante di questi con le loro reazioni, spontanee o meno, quando si trovano, per loro scelta, in un luogo che li ha attratti per ciò che rappresenta e vi si rappresenta.
Submitted by redazione on Sun, 16/04/2017 - 17:31
Con la riflessione di Maurizio Iacono abbiamo aperto una discussione sul tema delle periferie e dell'abitare. Oggi interviene un giovane architetto, studioso di urbanistica. Tanto il filosofo Iacono che l'architetto Farruggia sono agrigentini, così è legittimo supporre che dietro le loro figure teoriche ci sia, frustrante, l'esperienza della figura slabbrata e anodina della nostra città.
Submitted by redazione on Fri, 14/04/2017 - 08:25
La periferia non è solo una fetta di territorio che si addossa intorno al centro di una città circondandola. La periferia è anche un concetto. Essere periferici è una sorta di valore negativo. Significa essere subalterni e inferiori al centro.
Submitted by redazione on Tue, 11/04/2017 - 19:56
Torino, 27 dicembre 1974. Nell'introduzione a La musica per film, raccolta di saggi sull'argomento scritti da Theodor W. Adorno e Hanns Eisler, Massimo Mila, grande musicologo torinese, dice qualcosa poco accoglibile.
Submitted by Suddovest on Mon, 10/04/2017 - 12:20
L’inferno sono gli altri, sosteneva Sartre, quando non aveva ancora incrociato le rotte di un umanesimo marxista che, come un fiume carsico, scorreva sotto la crosta del marxismo ufficiale.
L'inferno: l’altro, la sua soggettività che fin dallo sguardo disgrega e nega la mia soggettività.
Fa pensare al filosofo francese il film di Spranga Deshapriya Katugambala, ’Per un figlio’, a Sartre e al neorealismo, al ribaltamento di prospettive e gerarchie, di orizzonti culturali, avvenuto in questo mezzo secolo.
L’inferno è il silenzio degli altri, sembra sostenere il regista dello Sri Lanka, che ha 28 anni e da venti vive in Italia.
L'inferno: l’altro che negando le parole, attua una strategia di annientamento della mia soggettività.
Non sono questi i riferimenti culturali e cinematografici del giovane regista: ‘I miei riferimenti iniziano da Bresson a arrivano a Ozu e ai Dardenne. Il cinema deve avere un'impronta sociale. 'Per un figlio' è un film orgogliosamente clandestino, spesso girato anche senza permessi, nato dall'urgenza di raccontare ’.
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