Chi ama la pittura frequenta con curiosità gli studi dei pittori. E’ in quegli spazi spesso angusti, costipati di opere, che prende forma il percorso di un artista, prima e dopo le cristallizzazioni segnate dalle mostre più importanti e dai cataloghi, nelle particolarità delle procedure creative sempre diverse, nei percorsi interrotti e ripresi, nelle svolte e nei ripensamenti, nel ritorno delle ossessioni visive e negli scambi con altri artisti, negli schizzi, negli appunti. E’ come entrare nel laboratorio di uno scrittore prima che le tecnologie digitali facessero sparire le stratificazioni nella riscrittura di un testo.
Ma gli studi degli artisti sono anche luoghi di incontro e confronto, dove a volte nascono progetti comuni, collaborazioni, si formano gruppi.
V. guardò oltre la finestra socchiudendo le pupille, con la lenta, sospettosa curiosità di un gatto.
Provava avversione per quegli animali inaffidabili, la cui unica regola di vita sembrava la ricerca di una incomprensibile soddisfazione.
Ma come per i gatti i suoi tempi non erano governati dall’ora condivisa degli orologi, neppure per mangiare o dormire.
Spesso scriveva e mangiava, a volte dipingeva in piena notte.
Si era da poco svegliato in una stanza che non riconosceva, su un letto a una piazza e mezzo dove aveva dormito a lungo. Gli sembrava di avere trascorso un’enormità di tempo a sognare e adesso si sentiva uscito da un mondo appiattito, da una sconfinata superficie dove formicolava una luce verde e da vuote pareti dai colori smaltati, blu cobalto, ocra, arancio, azzurro oltremare, e quel rosso fiammeggiante, metallico, che sarebbe piaciuto al francese, pensò all'improvviso.
Nella propria manifestazione artistica Amelia Russello ci dona traccia del chiaro-scuro geografico e intimo del suo migrare, del suo allontanarsi dalla terra che le appartiene. Ciò avviene come all’interno di un sogno-desiderio che narra della sua appartenenza generazionale e soprattutto del cuore al Sud, alle sue luci ed ai suoi paesaggi.
Avviando una riflessione sullo specifico dell’arte pittorica di Alessia Contino si possono prendere le mosse da una affermazione di Stendhal contenuta nella sua celebre Histoire de la peinture en Italie (1817). Trattando dell’uomo del rinascimento e tematizzando la pittura michelangiolesca, Marie-Henry Beyle scriveva:
“E’ in virtù del cuore ed in virtù della forza interiore che gli uomini di quei tempi ci lasciano indietro così distanti. Noi distinguiamo meglio il cammino da seguire, ma la vecchiaia ha ghiacciato le nostre gambe”.
Sabato 12 Dicembre, alle ore 17,00 con il patrocinio del Comune di Favara, presso i locali del Castello "Chiaramonte" verrà inaugurata la mostra personale "Luoghi dissolti" della pittrice agrigentina Alessia Contino. L'esposizione rimarrà fruibile al pubblico fino al 22 Dicembre.
Francesco Siracusa non è soltanto un bravo corniciaio, ma è uno che capisce di pittura e di arte, che conosce e frequenta i pittori, li segue, li mette in contatto fra di loro, li invita ad esporre. Grazie a lui ho conosciuto Pippo Rizzo, e assieme a lui e a Gaspare Macaluso siamo andati due volte a trovare l’artista di Aragona nella sua abitazione che è anche lo studio dove lavora. Il video monta le riprese realizzate in queste due occasioni.
Ce ne sono altri, come Rosario Bruno, come Juan Esperanza, che da decenni abitano nel nostro territorio e nel loro mondo poetico, che hanno prodotto opere importanti, lontano dalla ribalta, dai bagliori e dai clamori delle effimere ribalte dell’arte contemporanea. Grandi artisti che vivono appartati, concentrati sul loro lavoro.