A Linosa pensavo di rimanere solo un paio di giorni. Il tempo di salutare Lalla e vedere la processione. Non vi ero mai sbarcato d’inverno ed era l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata.
Trenta anni prima Linosa era stata per me il sole rovente di luglio, quella luce dura che scavava ombre nere negli anfratti degli scogli acuminati, il sale sulla pelle, il grido delle berte marine e le notti vellutate a casa di Aldo Benusiglio.
Oggi pubblichiamo la seconda parte del Diario linosano di Tano Siracusa. La prima parte era stata pubblicata una settimana fa, lunedì 16 aprile. Nel Diario linosano 1 potete leggere l'introduzione a questo documentario realizzato a Linosa e che verrà poi pubblicato anche su Q CODE MAG.
In questo documentario di Tano Siracusa, conosciamo alcuni dei 400 abitanti/personaggi della minore delle Isole Pelagie: Linosa. Le riprese sono del dicembre 2013 e dell’aprile 2017. Saranno pubblicati in tutto otto video, sul blog suddovest.it e su Q CODE MAG.
La buona notizia è che sull’isola tre donne sono incinte. Non succedeva da anni. All’anagrafe di Linosa risultano residenti più di 400 persone, in realtà di inverno sull’isola ne abitano meno di 300.
Pochi bambini, molti anziani, ma per loro Linosa è un paradiso dice Pietro un cinquantenne, proprietario di uno dei tre bar che ad orari incerti aprono anche d’inverno.
I giovani sono partiti, sono andati a lavorare e mettere su famiglia nelle città del nord o fuori dall’Italia. Operai, diplomati, laureati. I nonni sull’isola, i figli e i nipoti sulla terraferma, lontano.
Giovani infatti se ne vedono davvero pochi.
Uno dei trentenni rimasto sull’isola, Enzo, fa il pescatore. Ieri ha preso una cernia di 13 chili e molto altro pesce pregiato, ma le due notti precedenti non aveva pescato niente.
D’altra parte, dice il proprietario del bar, questa non è mai stata un’isola di pescatori, ma di contadini.