Submitted by Suddovest on Fri, 09/05/2014 - 23:26
Con una messa a Piano San Gregorio si e' ricordata la visita di Papa Wojtyla nella valle dei templi il 9 maggio 1993. Giovanni Paolo II il 27 aprile ha ricevuto la canonizzazione insieme a papa Roncalli a Roma. Maggiori informazioni in uno speciale dedicato dalla RAI.
Submitted by Suddovest on Sat, 03/05/2014 - 09:01
L'Arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, salta sul palco di Giovaninfesta 2014 a San Giovanni Gemini scandendo lo slogan: "Chi non salta mafioso è".
Submitted by Suddovest on Wed, 30/04/2014 - 23:55
L’Associazione Culturale Nicodemo presenta "Crollo Nervoso – Shock Antistatico", uno dei rari eventi di approfondimento musicale ad oggi in Italia, sul movimento della sottocultura New Wave italiana degli anni 70/80.
Tre incontri, (il 26 aprile, il 3 ed il 10 maggio) ognuno dei quali esplora i movimenti di quegli anni di una particolare città italiana incentrato sulla proiezione di tre documentari, la trilogia "Crollo Nervoso", arricchita da una esposizione opere sul Maivismo e la rivista cult Frigidaire, dibattiti con il critico musicale Antonio Pancamo Puglia (sentireascoltare), concerti dal vivo, dj set, mercatino artigiani e creatività, il tutto condito da gustosi aperitivi.
Submitted by Suddovest on Wed, 30/04/2014 - 23:27
E se... oltre a uno zaino di otto chili in spalla non avessimo niente altro che il sole nel cielo e una strada di 120 km che attende di essere percorsa?
Dal 3 al 11 agosto si cercano adesioni anche da Agrigento al "Camino" di Santiago (da Sarrìa a Santiago de Compostela in Spagna).
Submitted by Suddovest on Thu, 17/04/2014 - 22:07
Pubblicato il 16 aprile su Youtube dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, un invito agli "amici cinesi" ad invadere la Valle dei templi. Rivolto per caldeggiare i viaggi ad Agrigento dei turisti asiatici, è stato ripreso dai mass media nazionali. Ed eccolo anche su Suddovest. Marco Zambuto è candidato alle elezioni europee per il partito democratico.
Submitted by redazione on Mon, 14/04/2014 - 15:30
È indubitabile che Agrigento stia morendo sotto gli occhi silenti della gran parte dei suoi cittadini. Muore quando i suoi abitanti, e i giovani soprattutto, non riescono più ad immaginare il proprio futuro al suo interno, quando sognano di abbandonare Agrigento per trasferire altrove il loro interesse, sia questo professionale che personale. E muore quando nessuno deputato ad agire compie un solo atto in grado di arginare l'emorragia umana di cui la città è vittima. Crolla Agrigento, precipita il Viale della Vittoria come il suo centro storico, crolla la Cattedrale senza che nessuno sembra porvi rimedio con competenza, autorevolezza, capacità gestionali e culturali. Muore la Via Atenea, svuotata non dalle automobili che la invadono, ma dalle attività commerciali stritolate dalla crisi economica internazionale e dalla incapacità, senza alcuna programmazione economica ed urbanistica, schiacciata da grandi poli economici sovradimensionati rispetto alle proprie effettive possibilità.
Con legittimo orgoglio riteniamo che chi vi scrive abbia individuato, e posto in essere negli ultimi mesi, una serie di attività non soltanto culturali, ma di carattere urbanistico, turistico e sociale, fra le più pregne di significato degli ultimi anni in città. Questo è stato, ed è, il “Laboratorio Vallicaldi”, frutto dell’agognato sogno di alcuni giovani attori della vita culturale cittadina, mirato a trasformare Agrigento in un luogo consono alle proprie aspettative, quanto più simile alla propria idea di città, e provando ad invertire la rotta verso il declino certo.
Submitted by redazione on Sun, 13/04/2014 - 13:29
La sentenza del tribunale di Grosseto che ingiunge al Comune di registrare il matrimonio di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci celebrato a New York è un passo avanti e naturalmente, in un paese bigotto come il nostro, sta suscitando sdegnate reazioni. Il procuratore capo di Grosseto annuncia che impugnerà la sentenza, la Cei si è già mossa con dichiarazioni forti contro la sola idea di matrimoni fra omosessuali. Strano.
Submitted by Suddovest on Sat, 08/03/2014 - 14:30
Le immagini di una delle più note agenzie fotografiche del mondo possono essere usate gratuitamente sui siti che non hanno fini commerciali come i blog.
Sul sito di
Getty Images, nella sezione FAQ, sono illustrati i termini di utilizzo delle foto e le istruzioni sul come incorporarle nei siti web.
Submitted by redazione on Sat, 08/03/2014 - 11:16
La frana di un pezzo della collina orientale della città ha fatto pensare a molti che su Agrigento si è davvero posata la mano di un santo protettore. E sappiamo tutti chi è, con buona pace di s. Gerlando. Poteva essere una grande tragedia ed è invece un nuovo grande dramma, che questa volta investe un luogo simbolo dell’Agrigento ‘moderna’ e borghese e coinvolge i suoi abitanti. Ai quali va naturalmente la solidarietà di tutti gli agrigentini.
Il territorio cittadino sta presentando ai suoi abitanti il conto del saccheggio perpetrato ai suoi danni dal secondo dopoguerra, diciamo dall’abbattimento di Villa Garibaldi.
Ha perfettamente ragione Stefano Vivacqua nel suo romanzo quando sostiene che non ha alcun senso addebitare a responsabilità per quello che è successo soltanto alle classi dirigenti, al ceto politico o imprenditoriale, a un partito, a questo o a quell’altro sindaco.
Arrivava la modernità, e tutti, amministratori, vescovi, giornalisti, intellettuali, semplici cittadini di tutti i ceti festeggiavano l’abbandono dei catoi bui e maleodoranti della città in tufo e l’avvento della verticalità in cemento armato, accessoriata da ascensori, bidè, strade asfaltate per le automobili, vedute a volo d’uccello sulla valle e sul mare.
C’è voluta la frana del ’66 per rendersi conto che la festa era finita, ma già uno dei territori più affascinanti del Mediterraneo si era trasformato in un paradigma di urbanizzazione scellerata, che aveva definitivamente compromesso un futuro possibile, quello di una città di arte, di cultura, di bellezza, e quindi anche di grande turismo internazionale.
Submitted by redazione on Tue, 04/03/2014 - 17:57
Matteo Renzi alla guida del governo italiano non è il risultato di un colpo di mano, ma di un doppio voto popolare: il primo, quello delle elezioni di un anno fa che hanno dato al Pd la maggioranza assoluta alla camera, relegato il centro destra ad un ruolo del tutto marginale e dato alla forze antimoderate quasi due terzi della rappresentanza; il secondo voto, le primarie del Pd di dicembre, che hanno visto il trionfo di Renzi.
Dopo la sentenza della corte costituzionale sul 'Porcellum' e dopo il rifiuto di Napolitano di andare subito al voto dopo l'approvazione dell'Italicum, Renzi ha deciso di accelerare i tempi e di assumersi la piena responsabilità della guida del governo.
Il corpaccione del Pd, quello parlamentare e quello degli apparati locali, vive questo approdo come se un estraneo si fosse impossessato delle loro attese, del loro linguaggio, della loro storia e identità: l'ovazione riservata all'abbraccio Bersani-Letta, ossia ai due principali responsabili della mancata vittoria del Pd e di otto mesi di governo impastoiato nelle mediazioni interminabili, rappresenta plasticamente questo smarrimento che spinge i parlamentari a vivere con orgoglio le sconfitte e con timore e riluttanza le possibili vittorie.
Sfugge ai più, o forse, al contrario, è terribilmente presente, il fatto che il pd arriva a guidare il governo col suo segretario forte di una delega popolare inedita e fragorosa e di una popolarità senza precedenti.
Basterebbe vedere la goffa manovra di aggiramento che Forza Italia sta tentando con appropriazioni indebite del leader fiorentino per capire la marginalità in cui è relegata l'opposizione di destra in questo momento e le potenzialità di sviluppo dell'azione di governo.
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