Submitted by Suddovest on Tue, 24/02/2009 - 19:56
Malika sorride mentre si aggrappa al braccio dell’uomo in divisa. Sorride mentre con un salto si guadagna la terra ferma. Scruta l’orizzonte e sembra non accorgersi del buio. Butta il cuore oltre gli ostacoli che intuisce senza vedere e sorride. Un sorriso pieno di speranza che illumina il viso tondo incorniciato dal velo. Mi verrebbe voglia di abbracciarla e risarcirla preventivamente per tutte quelle volte in cui il sorriso diventerà una smorfia mentre altre mani si affretteranno a respingerla, altre voci ad umiliarla.
Submitted by Suddovest on Tue, 25/11/2008 - 22:14
§ Racconto §
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In fondo l'ho sempre saputo che prima o poi l'avrei fatto, che avrei deciso senza decidere di entrare in quel negozio per dare vita reale a quelle che sino a quel momento non erano che fantasie da bagno, come le chiamo io. Le fantasie da bagno sono quelle fantasie che hanno nel bagno il loro habitat ideale, e prendono forma mentre ti fai la barba o stai sotto la doccia o sei impegnato ad evacuare il male del mondo nella forma chimica delle deiezioni. E' in quei momenti che qualcosa dentro di te cede; è in quei momenti che la vita appare per quello che realmente è, ovvero un ostinato e insensato andare alla deriva consumando una cellula al secondo nelle quattro vie di una città dove il male e la sofferenza abbondano e il peccato ha sin troppa carne da addentare, e quasi ti convinci che è qui su questa terra che scontiamo le mancanze e le debolezze che sono parti ineliminabili della nostra imperfetta natura.
Submitted by Suddovest on Sat, 20/09/2008 - 23:37
§ Racconto §
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Submitted by Suddovest on Sun, 10/08/2008 - 23:14
§ Racconto §
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Se quel mercoledì non fosse improvvisamente mancata l’acqua, forse non avrei mai saputo nulla. Invece quella mattina l’acqua dal rubinetto aperto non uscì. Si sentì un fischio, prima un fischio e poi un risucchio, e poi ancora uno sbuffo liquido, come l’estrema esalazione di un residuo rimasto a metà del percorso, sorpreso dal venir meno della forza che spinge il proprio contenuto verso la realizzazione del suo scopo: dare l’acqua agli assetati, l’acqua a quelli che sentono il bisogno di lavarsi.
Submitted by Suddovest on Sat, 12/07/2008 - 23:37
Le due donne gli voltavano le spalle. E mentre a passi lenti e svogliati si allontanavano dalla consolle di abete con la collezione di statue africane, Ludina disse che con quel tempo avrebbero potuto mangiare in terrazza. Sentì il sudore alla radice dei capelli per la paura che si voltasse a cercarlo con lo sguardo, che con la mano paffuta lo invitasse a seguirle, che magari tornasse a variare il solito rimprovero ormai consumato sulla sua incorreggibile inclinazione solitaria e peripatetica. Sarebbe bastato un attimo di quegli occhi neri per sciogliere tutto il suo poco coraggio.
Submitted by Suddovest on Mon, 16/06/2008 - 18:49
Un passo più un passo più un passo più un passo fanno cinquecento metri di spiaggia e una serie di orme lasciate a scomparire sulla sabbia. Camminando verso ovest sono lugubri ombre lunghe di sole basso settembrino e il vento che spinge da dietro, poderoso, maleducato se vogliamo, mafioso volendo, è il mio territorio questo, fuori dai coglioni. Ma è vento, poderoso quanto si vuole ma vento, non può impedire che ti volti, se vuoi, faccia al sole, a rimisurare per la decima volta questo fazzoletto di terra sbriciolata. Ed è tutt’un’altra storia, adesso. Non si sente più nulla se non lui che rumoreggia come mille lenzuola stese ad asciugare e solleva foulard di sabbia per posarli su altra sabbia che poi risolleva e poi giù e ancora e ancora.
Inutile vento.
Qui dura tre giorni. Uno. Due. Tre. Sempre. Come sapesse contare.