Scrive Teresa Cannarozzo in un suo interessante saggio su Agrigento pubblicato nel 2009 a proposito di Villaseta: ‘La planimetria di progetto, disegnata nel 1969, mostra un altissimo grado di definizione della proposta progettuale e rivela una particolare attenzione nei confronti della configurazione degli spazi aperti e dell’integrazione tra i manufatti architettonici e il contesto. Si tratta di un progetto urbanistico raffinato, che propone una dimensione urbana complessa, con circuiti pedonali differenziati dai flussi veicolari, parcheggi pubblici e parcheggi destinati ai residenti, ma probabilmente poco adatto ai destinatari, che erano contadini o piccoli artigiani con stili di vita legati al mondo rurale e che probabilmente si muovevano con il mulo e con i carretti.’