LETTERA APERTA A MARCO ZAMBUTO di Tano Siracusa
Caro Marco Zambuto,
se la logica della politica fosse quella del senso comune, l’adesione al PD targato Renzi di alcuni sindaci siciliani sarebbe di sicuro una buona notizia. Perché un sindaco dovrebbe aderire ad un Pd diretto dall’attuale sindaco di Firenze?
Renzi è ‘di destra’, dicono in tanti, non ha un chiaro progetto politico, un’idea, se non un modello di società, o addirittura un modello di transizione ad una società radicalmente diversa dall’attuale.
Sarà anche vero, ma Renzi come sindaco di Firenze ha fatto due cose molto radicali: 1) ha attuato un vasta pedonalizzazione della città, malgrado l’inerziale opposizione di una parte dei fiorentini; 2) ha messo in pratica il principio del ‘ consumo zero’ del suolo.
Se la logica della politica fosse quella del senso comune, sostanzialmente coincidente con la logica aristotelica, la vostra adesione al PD targato Renzi dovrebbe innanzitutto essere motivata da un’ idea di città (che presuppone e suggerisce anche un’idea di società) dove l’automobile viene progressivamente dismessa e non si tira su neppure un metro cubo nuovo di cemento. L’idea di Renzi.
E’ pensar male temere che potrebbe non essere così, che siano altre e imperscrutabili per il senso comune le ragioni del successo di Renzi fra i sindaci siciliani?
Staremo a vedere. Intanto siamo in attesa di una nota della tua amministrazione che dichiari, dopo l’ adesione a Renzi, la tua netta contrarietà al progetto Terravecchia e a qualunque altra ipotesi ‘ricostruttiva’ dove sono avvenuti dei crolli. E, contestualmente, un progetto della amministrazione mirato a riorganizzare la mobilità dentro il centro storico (e fra il centro storico e le periferie) che abbia come obiettivo un drastico ridimensionamento del traffico veicolare privato.
Ci sono già idee, progetti, articoli, studi: per esempio sulla metropolitana di superficie che potrebbe collegare le periferie del nostro smisurato territorio (da Aragona a Porto Empedocle: la nostra è la città più antiecologica di Italia) al perimetro della vecchia città murata.
Che la struttura viaria della Agrigento medievale sia la sua principale risorsa per la qualità dell’abitare e come offerta turistica lo pensano in molti, è ormai un convincimento abbastanza diffuso e condiviso. E’ giusto, ma deve anche essere chiaro che ‘la struttura viaria’ non è un dato di natura ma storico, che il tessuto viario medievale si è continuamente modificato nel tempo e che i ‘pieni’ non sempre sono da preferire ai ‘vuoti’, e che il passare del tempo alla fine ‘naturalizza’ tutto.
Per esempio i ‘vuoti’ di Terravecchia e di via Vallicaldi, come tantissimi altri che purtroppo sono stati determinati dagli ultimi crolli, non ha alcun senso riconvertirli automaticamente in ‘pieni’.
Al contrario, l’automatismo dovrebbe funzionare in senso opposto ed essere normato: consumo zero del suolo, a maggior ragione dove si è verificato un crollo, per un’incuria che può essere necessitata ma che può anche avere intenzioni speculative.
La logica del senso comune si aspetta che il tuo ingresso nell’area politica renziana concordi su questi punti. Vedremo se la logica della politica, per una volta, riuscirà ad essere un po’ più aristotelica, più vicina al senso comune.
Tano Siracusa