A PRAGA PER STRADA SI ASCOLTA MOZART, AD AGRIGENTO LE MACCHINE SMARMITTATE di Tano Siracusa

[img:1 align=center title=none] Via Atenea il sabato sera torna per un paio d'ore ad animarsi, si riempie di gente che va su e giu', che sosta davanti le vetrine, piu' raramente si avventura dentro i negozi: va in scena il rito di una citta' che si incontra, che si riconosce come comunita'. Piu' un rituale evocativo o propiziatorio che una condizione presente e vissuta.
La citta' e' infatti ormai lontana, espulsa da se stessa, smembrata negli agglomerati urbani delle periferie. Durante tutti gli altri giorni il salotto buono della citta' rimane disabitato e mostra tutte le sdruciture, gli strappi, la polvere di una nobile reliquia: la pavimentazione pericolosamente dissestata, i negozi chiusi, gli intonaci sbrecciati di alcuni palazzi, le automobili che vi scorrazzano e vi sostano perche' fa comodo cosi'.
Ma il sabato sera il rito si rinnova, via Atenea torna riempirsi di passi e di voci, quasi a non voler recidere un ultimo filo che lega la comunita' a se stessa, al suo centro disertato, e in attesa che il nuovo centro commerciale di Villa Seta vi spenga definitivamente le luci.
Oggi ci si puo' chiedere se la trovata dell'Amministrazione Comunale di far attraversare la via Atenea da un rally automobilistico durante l'ultimo sabato sera non sia stata una estrema manifestazione di quanto questo declino non sia dovuto anche, forse soprattutto, alla disarmante inadeguatezza di chi governa la citta'. Per un paio d'ore la folla del sabato sera ha dovuto fare ala ad un frastornante carosello di automobili di media cilindrata, con i motori rombanti che scatarravano gorgoglii minacciosi e improvvisi scoppi e boati, che fermavano i passi e zittivano le parole di quanti sanno che almeno il sabato sera la via Atenea e' solo dei pedoni.
Un revival anni '60, quando decine di coatti truccavano i motori delle utilitarie e si mollavano sulle strade provinciali piene di curve: evidentemente e' cosi' che si pensa di far fronte al declino del nostro centro storico, di allietarne il salotto quando una volta alla settimana si torna a frequentarlo. Ci sono state telefonate di cittadini indignati al Comando dei Vigili Urbani, male parole urlate ai 'piloti', abbozzi di rissa fra i loro amici e parenti che li salutavano festosi e chi per strada e nei bar non ne poteva piu' e si accendeva per la rabbia e si accasciava per la vergogna davanti ai non pochi allibiti turisti.
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Quando l'ultimo motore ha sputacchiato i suoi abnormi erutti sonori e tutto e' finito, verso le 21, due gestori di B&B hanno valutato la situazione.
- Che te n'e' parso?, ha chiesto il primo.
- Musica, ha risposto l'altro.
A Praga per strada si ascolta Mozart, ad Agrigento le macchine smarmittate.
Un appello accorato al Sindaco: chieda scusa alla citta', ai suoi abitanti e ai suoi ospiti per l'increscioso episodio di sabato sera.
Come la nomina assessoriale di un signore che rivendica il suo ruolo di rappresentante dei proprietari di costruzioni abusive in zona A, il rally del sabato sera in via Atenea e' una secchiata di discredito su un'immagine della citta' gia' gravemente compromessa. E' futuro collettivo svenduto per contentare una piccola lobby, per un calcolo strabico.