ZAMBUTO O IL SENSO DI UN SOGNO SPEZZATO

Marco Zambuto aderendo al Pdl non è passato dalla sinistra alla destra. Chi lo sostiene non conosce le cose o è in malafede. Marco non è stato mai di sinistra: è stato democristiano prima e segretario provinciale dell'UDC dopo.
E dopo ancora, candidandosi a sindaco con un suo movimento autonomo, ha chiesto un atto di condanna degli uomini  del centro destra agrigentino, non dello schieramento di centro destra, delle logiche spartitorie con le quali avevano proposto le candidature a sindaco di Agrigento, e su questa scelta di denuncia e di autonomia ha chiesto ed ottenuto il voto di tanti agrigentini, dei DS al primo turno e di tutte le altre forze politiche di centrosinistra al ballottaggio.

La sua ribellione ai gruppi di potere locale è stata vissuta con entusiasmo irrefrenabile, con senso liberatorio da un intero popolo, di destra e di sinistra. E il dolore, la rabbia, il disincanto o il cinico ' lo avevamo detto che non c'era da fidarsi' che si sono registrati dopo l'annuncio del passaggio al Pdl di Marco, di proporzioni pari alla vastità del voto dello scorso maggio, comprovano come fosse stato profondo e avvertito il bisogno di scelte di autonomia, di condanna delle logiche spartitorie e dirigistiche che avevano ispirato fino a quel momento i gruppi politici dominanti.

Il senso di una sogno spezzato, di una dignità ferita.

Tutto questo non c'entra nulla con la destra e la sinistra, direi che è più profondo perché rinvia al senso morale e non al calcolo dell'agire politico, alla possibilità stessa della libertà e non alle geometrie variabili della politica. E da questo punto di vista il danno valoriale connesso a tale scelta non potrà mai venire compensato da eventuali risultati concreti derivanti dall'aggancio politico al vincente in nome della 'real politik'. Ma qui il discorso ci porterebbe molto lontano.

Sul piano squisitamente politico, solo chi ha considerato purificatorio e redentore per Zambuto l'accostamento alla sinistra può adesso lanciare fatwa all'apostata che ritorna allo schieramento originario.

In realtà quello che sembra profilarsi è un passaggio dall'autonomia alla logica dei partiti, che è negativa, se è negativa, in qualunque ambito essa si esprima.

Vedremo come questo passaggio influenzerà i contenuti proposti durante la campagna elettorale da Zambuto. Il rilancio del centro storico, il risanamento del territorio, una democrazia partecipata nei quartieri, un rinnovamento dei gruppi dirigenti, il rispetto della legalità e dei diritti: vorremmo vedere se questi temi saranno ancora al centro dell'iniziativa amministrativa del sindaco o se al contrario prevarranno le logiche del passato, i favoritismi di sempre e le dinamiche tribali.

In giunta Zambuto ha assessori di spessore e di grande dignità. Politicamente giudichiamolo dai fatti, culturalmente proviamo a confutarne il 'realismo'.

 

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