GIUSTIZIA E STRANE AMNESIE. ACCADE IN SICILIA di Maria Serena Rizzo
All’annosa e tormentata vicenda dei vincitori del concorso per Dirigenti Tecnici ai Beni Culturali in Sicilia si aggiunge un nuovo, incredibile, capitolo. Una storia che col suo svolgimento ha già più volte messo a dura prova il principio costituzionale dell’imparzialità della pubblica amministrazione si arricchisce di un episodio che introduce una discriminazione ancora più grave di quelle finora messe in atto, grazie ad una “dimenticanza” dell’Avvocatura dello Stato. Ricapitoliamo brevemente.
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Tra 1999 e 2000 la Regione Siciliana bandisce due concorsi gemelli, per dirigenti tecnici all’Assessorato al Bilancio e per dirigenti tecnici all’Assessorato Beni Culturali. A seguito dell’entrata in vigore della legge 10/2000, che modifica l’ordinamento dell’Amministrazione Regionale, i due Assessorati chiedono all’Ufficio pareristico e Legale come devono inquadrare i vincitori dei due concorsi, banditi entrambi prima dell’entrata in vigore della legge. A distanza di pochi mesi lo stesso ufficio legale emette due pareri opposti: è così che i vincitori del concorso al Bilancio prendono servizio come Dirigenti, i vincitori del concorso ai Beni Culturali vengono declassati e inquadrati in un generico comparto nel quale non hanno nemmeno una precisa connotazione professionale.
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Inizia un contenzioso, che va ancora avanti con alterne vicende. A fronte delle sentenze favorevoli ai ricorrenti delle Corti d’Appello di Caltanissetta e Messina l’Avvocatura dello Stato rinuncia al ricorso in Cassazione: è così che cinque dei vincitori del concorso ai Beni Culturali diventano Dirigenti ed hanno oggi la responsabilità di importanti Unità Operative.
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Nel giro di poco tempo l’Avvocatura dello Stato cambia idea e ritiene di dover andare in Cassazione contro gli altri vincitori dello stesso concorso!
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Ultimo (per ora) incredibile episodio: il Giudice del Lavoro di Enna afferma il diritto di tre vincitori del concorso all’inquadramento come Dirigenti. L’Avvocatura dello Stato ricorre in Appello contro due di loro e non ricorre contro il terzo! Ecco il sesto Dirigente!
E’ così che la Regione Siciliana si arricchisce di una nuova categoria di Dirigenti, selezionati non in base ai titoli né in base al merito, ma solo in virtù di propizi cambiamenti di opinione e di favorevoli amnesie!