“Caro Marco, nelle scorse settimane ho seguito con grande interesse tutte le Tue dichiarazioni: appelli convinti per chi ci stava, richieste di aiuto alle forze politiche che governano per metter in condizione l’amministrazione che Tu presiedi a trovare le soluzione dei tantissimi problemi della Città, financo, e questo mi ha fatto enormemente piacere, una credibile e appassionata autocritica per la tua scelta di aderire in Forza Italia nella corrente del Ministro Alfano subito dopo la Tua elezione, ….. poi in un crescendo non difficile da notare, e soprattutto coerente con le motivazioni da Te elencate ( aiuti finanziari per consentire una qualità della vita migliore per la nostra comunità ) lo smarcamento dall’On. Alfano e dal PDL da lui rappresentato, e per ultimo la nascita, promossa da Te e dal consigliere provinciale Riccardo Gallo, del Movimento Politico Patto per il Territorio cui hanno aderito e stanno continuando ad aderire personale politico comunale e provinciale.
A questo punto della vita politica della Città, con già metà legislatura superata, credo sia opportuno fare sintesi e soprattutto traguardare gli obiettivi e valutare se il cammino che abbiamo davanti possa trovare slancio comune per evitare una crescente disaffezione della gente per la politica e le istituzioni consapevole come sono che è quello che gli agrigentini si aspettano avendo già con il loro voto manifestato tutta la loro voglia di cambiamento.
Purtroppo l’impressione è che non ci sia stata reazione positiva al Tuo appello e che quasi tutti i destinatari siano rimasti accartocciati su loro stessi, incapaci di reagire e in grado soltanto di autodifendersi a malapena.
Dobbiamo avere la capacità di fare scomparire tutto lo scenario politico che stiamo vivendo in questi giorni, fatto di precarietà e improvvisazione, farlo tramontare, oscurare. Tutte le piccinerie vanno eclissate, di fronte alla condizione di estrema gravità in cui si trova la nostra comunità.
L’orgoglio di appartenere a questa Città, alla sua storia, dando ascolto ai suoi bisogni, assecondandola nelle sue vocazioni, guidandola e usarla per far rinascere l’orgoglio di appartenere ad un Paese dove la genialità non manca, ma s’accompagna troppo spesso al male dell’invidia e delle stupide contrapposizioni.
Certo, abbiamo un divario enorme da colmare, fatto soprattutto da insufficienze strutturali e culturali, che possa garantire un futuro piu sicuro… ma proprio per questo era nata la Tua sindacatura; per cambiare questa situazione e per sanare le insufficienze. Tra i due modelli, contrapposti, ostinarsi a proteggere il passato e guardare avanti non c’è scelta altra da fare. Occorre lasciare quel vecchio modello di autoreferenzialità e di pressappochismo che non ci hanno ancora consegnato alcuna possibilità di sviluppo reale.
Per tutto quanto sopra ho detto, credo Tu debba rilanciare la sfida e riprendere le fila del discorso interrotto dopo l’elezione, partendo dalle prime scelte fatte per risparmiare e ponendoti come esempio di come evitare gli sprechi per abbattere i costi della politica.
Questa sfida non può che ripartire da un Patto di fine legislatura che con esclusione di chi Tu hai chiaramente indicato come responsabile delle mancate risposte alla Città, si dovrà saldare con le prossime elezioni e ti dovrà sostenere come ricandidato a Sindaco della Città.
In questo caso la chiarezza del tuo percorso non potrà far venire meno il sostegno del Partito Democratico agrigentino alla Tua nuova Giunta con quelle persone che vorrai indicare e che avvertino il peso delle responsabilità di ciò che fanno e che soprattutto agiscano con decisione e coraggio e che non si tirino indietro quando si tratta di dare un buon esempio.
Come vedi non mi sono sottratto né all’analisi né alle proposte, ma queste ultime possono resistere solo se quello che ho analizzato risulta essere da Te condiviso.
Non mi voglio neanche sottrarre dal dare il mio punto di vista per la nascita del Patto Territoriale che, può a mio avviso essere considerata un avvenimento politico di tutto rispetto e che si sposa con la filosofia dell’autonomia e della libertà di abbandonare i modelli del passato, le vecchie abitudini e le dipendenze. La libertà mentale di confrontarsi sposando l’etica del cambiamento senza per questo abbandonarsi all’antipolitica ed all’antipartitismo. Ognuno può contribuire a creare una società migliore e questa è la sfida ed io sono sicuro che questo movimento politico non potrà che essere alleato con il mio partito, proprio perché il PD nasce con questi presupposti di libertà ed autonomia legati alla legalità.
Un’altra cosa è l’iniziativa che Tu, insieme a Riccardo Gallo stai proponendo e che io ti inviterei a non confonderle insieme.
Ho valutato positivamente questa iniziativa poiché può consentire di riunire attorno ad una sinergia comune enti pubblici e privati, soggetti politici e forze sociali, professionisti ed imprenditori, sinergia tesa a valorizzare tutte le lodevoli esperienze della nostra Agrigento al fine di superare questa interminabile ed incomprensibile fase di instabilità politica e dare finalmente risposte concrete ai problemi della città e della Provincia.
Instabilità che è anche figlia di quanto sta accadendo a livello nazionale e regionale.
Questa iniziativa che, da come ho capito reca la modernissima dinamica del Patto Sociale lanciato da Marchionne e salutato positivamente da Raffaele Bonanni e da Emma Marcegaglia, può realmente costituire il contenitore di una piattaforma programmatica che,dopo un’attenta analisi dello stato in cui versa Agrigento ed il suo territorio individui le concrete soluzioni necessarie al nostro sviluppo.
Infatti quello di cui c’è bisogno è un grande sforzo collettivo, un Patto sociale agrigentino per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici e per dare al nostro territorio la possibilità di andare avanti.
Sono favorevolissimo a questo tipo di esperienza che ricordo ebbe una buona riuscita quando da sindacalista la realizzai con tutti i sindaci della provincia, e soprattutto ricordo quella realizzatasi con la venuta del Santo Padre in Agrigento.
Sarebbe un peccato sprecare ancora una volta un’occasione – forse l’ultima - per riunire le forze migliori del nostro territorio attorno ad un ambizioso progetto di rinascita della città e del territorio ”.
Caro Marco grato per l’attenzione che vorrai darmi …… aspetto risposta!
Sen. Benedetto Adragna
Agrigento li 28 agosto 2010
LA RISPOSTA DI ZAMBUTO
“Ho letto con attenzione la tua lettera aperta, che largamente condivido, in quanto si muove nel solco di un’elaborazione e di una maturazione comune, che data non da oggi. Per quanto riguarda il rapporto con il Partito Democratico, non posso che ribadire le valutazioni e le proposte che, da ultimo, ho formulato in occasione del vostro convegno dello scorso giugno al quale hanno preso parte il vostro segretario regionale Lupo e Sergio D’Antoni.
Per me, per la mia idea di amministrazione di questa Città, il rapporto con il Partito Democratico è da definirsi strategico. E i contenuti che provocano tale sinergia sono, ad esempio, quelli da me espressi in una recente nota pubblicata sul “Corriere della sera”, dove mi esprimevo sia sulla vocazione e sulle prospettive della città e della provincia, sia in ordine agli errori del passato, prendendo fortemente le distanze dalle scelte devastanti per il nostro territorio volute e caldeggiate dal governo nazionale.
Ovviamente nel definire e proporre la prospettiva strategica disegnata nella tua lettera, sfondi una porta aperta e non posso che ripetere al riguardo il mio pensiero. La “squadra” che oggi opera al comune di Agrigento, frutto della rivisitazione politico amministrativa da me avviata ad aprile e che intendo ancora rafforzare con altre presenze, ugualmente rappresentative, qualificate e radicate nel mondo democratico agrigentino, ed ulteriormente nell’area che fa riferimento alle grandi risorse umane di cui dispone il tuo partito, è quella che dovrà consegnare assieme a me il “bilancio” agli elettori e chiedere il consenso per proseguire in questo lavoro di risanamento, rinnovamento e rilancio della nostra città.
In tale quadro si sposa perfettamente il “patto di fine legislatura” cui fai riferimento nella nota ed anzi, per dimostrare la coerenza con la quale intendo perseguire e rilanciare il nostro rapporto nella direzione da te ridefinita, mi permetto di ribadire alcuni concetti già espressi in occasione del vostro convegno cui ho fatto appena riferimento: “voglio aprire e rilanciare una fase particolarmente importante per Agrigento, una fase nuova, in piena coerenza e continuità con l’impegno che, assieme, noi e voi, del PD, del centrosinistra, abbiamo assunto con i nostri concittadini. Agrigento al di sopra delle logiche di appartenenza, degli schieramenti precostituiti, al di sopra degli interessi di bottega dei partiti, degli interessi clientelari, particolaristici, di fazione”.
Già in occasione di quel mio intervento di giugno esprimevo una valutazione fortemente positiva in ordine al fecondo e pubblico dibattito al vostro interno, un dibattito che ha registrato innanzi all’opinione pubblica, oltre al tuo, i costruttivi interventi del sen. Angelo Lauricella, di Maurizio Masone, Piero Luparello, Mimmo Pistone, Giuseppe Arnone, Maurizio Bonomo e Mimmo Ferraro, tutti unanimi nel rivendicare il ruolo di responsabilità di governo attribuito dagli elettori all’area democratica con la mia elezione a sindaco.
Mi sembra quasi superfluo inoltre ricordare che il programma che stiamo portando avanti (quello che ho voluto fosse messo in mostra nella conferenza stampa dell’aprile 2010 che ha avuto per oggetto il nuovo governo della città) è quel programma che alle elezioni del maggio 2007 abbiamo elaborato assieme. Questo programma dei moderati da me aggregati e delle donne e degli uomini del centrosinistra è stato consacrato con il voto sovrano dagli elettori e rappresenta la bussola, la guida dell’azione del sindaco e della sua amministrazione.
Ed anche gli allargamenti della coalizione che ha vinto le elezioni e che aveva quale asse portante il rapporto tra me e quello che oggi è il Partito Democratico, da operarsi anche e soprattutto in relazione all’ormai ravvicinata scadenza elettorale, non può che coinvolgere e fondarsi sulle forze che si dichiarano disponibili – non a parole ma con i fatti – a cambiare e rinnovare la nostra terra.
Non può che coinvolgere e rivolgersi verso quei soggetti politici che concretamente, anche in questi mesi, sono stati presenti nella risoluzione dei problemi cittadini e non, al contrario, hanno brillato soltanto per la loro assenza su fatti concreti e viceversa per la loro presenza sugli organi di informazione con iniziative inutilmente denigratorie nei confronti dell’immagine della città ed anche del nostro lavoro.
E mentre i miei giudizi sulle assenze e sulle carenze del governo nazionale sono troppo recenti per doverli dettagliatamente ripetere ribadisco che non possiamo che partire dal nostro programma, da quel nostro programma che è alla base del “patto di fine legislatura” nonché del rilancio che sin d’ora intendiamo proporre agli elettori. Ed in continuità con questo disegno di Agrigento al di sopra dei partiti, si inserisce l’innovativa aggregazione del “Patto per il territorio”, esperienza che prende atto appunto della “distrazione” di chi governa a Roma nei confronti dei gravissimi problemi del nostro territorio. Come ho detto in queste settimane, i numerosi ed estenuanti viaggi da me compiuti a Roma non hanno neanche minimamente ottenuto gli obiettivi di attenzione e di riconoscimento di priorità che la città si proponeva. E devo riconoscere come, a partire dalla sacrosanta battaglia a difesa dei precari dei comuni contro le rigidezze di Tremonti e della Lega, sindaci e precari ci siamo trovati a fianco anche nelle assemblee personalità come te e lo stesso presidente Lombardo che appare muoversi in sinergia col senso di responsabilità e di governo dei principali esponenti del PD siciliano. E proprio a livello regionale vanno sottolineati alcuni fatti concreti per la città di Agrigento quali il mantenimento del dissalatore ed il finanziamento della rete idrica e dei progetti per il consolidamento del centro storico. Chi, al contrario, manifesta disinteresse per ogni iniziativa concreta, si autoesclude dal nostro progetto di risanamento e di rinnovamento di questa città, che ci impegnerà anche nel prossimo quinquennio.
Riprendo le tue parole, a proposito della necessità di rilanciare e consolidare “la libertà intellettuale di confrontarsi sposando l’etica del cambiamento, senza per questo abbandonarsi all’antipolitica e all’antipartitismo”. E, proseguendo nel riprendere le tue argomentazioni, ribadisco che in questi tre anni abbiamo lavorato facendo nostri “i presupposti di libertà e autonomia legati al territorio e alla legalità”. Ed appunto l’impegno per il rinnovamento ed il ripristino della legalità è quello che ha fortemente caratterizzato la mia azione, la nostra azione, in questi anni, in sinergia con gli uomini e le donne del Partito Democratico che hanno voluto onorare l’impegno elettorale. Questa scommessa ha rilanciato vecchie avversioni e ne ha procurate di nuove da parte di chi non vuole il riscatto della nostra terra. Ed in queste parole sta il progetto del “Patto per il territorio” che cresce ogni giorno, spostando energie e risorse democratiche, sinora imprigionate nei vecchi schemi di fazione o di corrente.
Concludendo non posso fare a meno di rilanciare la sintonia che vi è tra quanto tu scrivi nella parte conclusiva della nota a proposito della “modernissima dinamica del patto sociale lanciato da Marchionne e salutato positivamente da Raffaele Bonanni e da Emma Marcegaglia” e quanto da noi realizzato, anche in questi ultimi mesi, ad esempio con la già citata battaglia a difesa dei precari, intesi come risorsa importantissima dei nostri enti locali e dell’intera Sicilia.
Il “Patto per il territorio” può inserirsi come un importante frammento di questa dinamica, contribuendo a realizzare quella che tu chiami “una sinergia comune con enti pubblici e privati, soggetti politici e forze sociali, professionisti ed imprenditori, sinergia tesa a valorizzare anche tutte le lodevoli esperienze della nostra provincia e a dare risposte concrete ai problemi di questa terra”.
Mi pare così di aver offerto risposte compiute a tutte le questioni poste, di avere riassunto il mio progetto politico, il nostro progetto politico per il futuro della città, in piena coerenza con il vincente percorso posto in essere assieme e con il lavoro che siamo stati in grado, unitariamente, di svolgere in questi anni in favore degli agrigentini. Adesso mi attendo di avere accanto, in modo ancor più significativo ed organico di quanto pur molto positivamente sia avvenuto sinora, il Partito Democratico e le risorse di cui dispone.”