PERCHE' APPLAUDONO AI FUNERALI? di Vito Alessi
Si tranquillizzino i difensori ad oltranza: non è soprattutto Berlusconi il cuore del
problema. Non la sua grottesca sfida alla vecchiaia, non il tradimento degli
sbandierati ideali di famiglia e della meneghina sobrietà.
E' vero, le istituzioni e la libertà di stampa sono state trascinate ai piedi del
"letto grande" di palazzo Grazioli, ma sta altrove la questione più grave.
Sta in questo infame connubio di soldi e di potere, in questi sorrisi di cartapesta, in questa oscena passerella di generali, soubrette ed avvocati in vendita per pochi denari, che il Presidente del consiglio compra ed accudisce con fare sbrigativo e munifico. Sta nell'uso spregiudicato delle donne per l'intrattenimento degli uomini di stato stranieri, per conquistare maggioranza in parlamento, per l'esercizio delle alchimie televisive.
Il vero problema sta nel record di bocciature e di non ammissioni scolastiche, che il procuratore legale Gelmini saluta come una vittoria del governo e che dimostra invece come scuola e società abbiano appreso dal Drive in come si muore fra gli applausi.
Ecco cos'era questo diffondersi della pratica dell'applauso ai funerali.