LO SBOOM DEL TURISMO AGRIGENTINO di Gaetano Pendolino

Io sono molto preoccupato per quello che sta accadendo in chi amministra il settore turistico nella componente pubblica poichè negli ultimi 10 anni  è stato disamministrato ottenendo poi i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, che hanno portato la presenza alberghiera ad Agrigento veramente ai minimi storici e che hanno fatto passare la nostra provincia da 4 polo turistico regionale, dopo Messina-Palermo-Catania, a sesto polo superati ora abbondantemente da Siracusa e Trapani mentre siamo tallonati da Ragusa. Certamente non può essere una casualità il fattto che la Provincia di Trapani passa dai 750.000 pernottamenti del 1998 a 1.700.000 circa del 2008 come non può essere un fenomeno passeggero quello che vede la Provincia di Siracusa passare dagli 840.000 pernottamenti del 98 agli attuali 1.200.000 circa. E' ovvio che tutto questo è frutto di programmazione ed investimenti oculatamente indirizzati che hanno consentito, attraverso un minimo di pianificazione, di fidelizzare alcuni mercati e conquistarne di nuovi. Noi invece abbiamo assistito negli ultimi dieci anni ad una spesa follemente incrementata di anno in anno che è arrivata al punto di vedere spendere, in feste e festini vari in nome delo sviluppo "Turistico" , oltre 5.000.000 di euro (Bilanci Provincia Turismo e Spettacolo, AAPIT, AAST, Comune di Agrigento ed Ente Parco) ottenendo un sicuro "incremento" delle tasche dei mille operatori improvvisati di spettacoli e festicciole ma un depauperamente del Brand Agrigento nel mercato turistico. Nell'ultimo anno poi abbiamo invece invertito definitivamente la tendenza passando dai bilanci milionari al bilancio attuale dell'Assessorato Provinciale al Turismo che conta per tutto il 2009 in circa 100.000 €uro dei quali il 70% circa impegnato per promozione Sagra-Carnevale-Archi di Pasqua-Festa del tataratà mentre restano solamente circa 30.000 €uro a disposizione dell'attuale Assessore Provinciale al Turismo Carmelo Pace che comunque qualsiasi cosa voglia fare non sarà nelle condizioni di progettare ed attuare poichè mancano le risorse. Quando le vacche erano grasse gli amministratori facevano ingrassare animali extraterrestri ora che le vacche sono magre che ne piange le conseguenze è la filiera turistica. Allora Adriana pensi ancora che il problema del turismo ad Agrigento sono i tuoi amici di cena? Io penso che siano altri i problemi e per questo da tre anni lavoriamo con abnegazione sostenendo una lotta contro i mulini al vento. E' da tre anni che affermiamo che non si può fare turismo se non si pensa ad un autentico marketing territoriale che miri a collocare adeguata segnaletica turistica, che miri a sistemare le strade, a rendere l'arredo urbano minimanente vivibile per i cittadini e per i turisti, che parliamo della necessità di aprire degli Info-Point al servizio della informazione turistica, che lavoriamo e sosteniamo la necessità di attivare una sinergica azione legata allo sviluppo del turismo congressuale, che parliamo di ipotesi di destagionalizzazione con strumenti snelli che consentano, ognuno per la propria parte, di contribuire a rendere appetibile il prodotto Agrigento. Eppure per individuare un'azione meritoria al servizio del turismo bisogna tornare indietro di oltre 10 anni quando si realizzò la proposta 7 giorni e 3 giorni ad Agrigento. La nostra è una città ingessata che non progredisce perchè non vogliono farla progredire ed allora è necessarioinvertire la temdenza e fare forza comune e massa critica al fine di avere un potere contrattuale maggiore ed è in quest'ottica che è nato il Consorzio Turistico Valle dei Templi che lo scorso hanno, in assenza dell'azione pubblica, ha realizzato con fondi propri (privati) un piano di comunicazione integrata e marketing territoriale che ha portato il nostro territorio su 45 emittenti televisive nazionali, odiens di circa 5.000.000 di telespettatori, con 8 format televisivi della durata di 35 minuti messi più volte in onda; è stato realizzato il primo portale di informazione turistica della provincia di Agrigento; è stato realizzato il primo book di informazione turistica distribuito gratuitamente agli ospiti delle strutture ricettive agrigentine e decine di altre iniziative tutte solo ed esclusivamente di iniziativa privata. Ed allora l'unico modo per invertire questa tendenza è quella di essere uniti e dimostrare che possiamo farcela anchein assenza di aiuto del pubblico ma pretendendo dagli amministratori una coordinata azione al fine di mirare tutti all'unico obiettivo intercettando iniziative balorde ed effettuando una denuncia politica pubblica che smascheri i furbetti che vorranno ancora consumare le risorse pubbliche pensando solo a se stessi. Oggi è arrivato il tempo nel quale tutti, ognuno con le proprie possibilità, faccia qualcosa per il bene comune nel quale ci sta dentro anche il lecito interesse personale di crescita economica. Il Consorzio Turistico ha queste finalità e si rende disponibile per concertare azioni che aiutino lo sviluppo del nostro territorio. Possiamo farcela ma dobbiamo volerlo. 

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