GERLANDINI NOSTRI di Salvo Grenci

La nota del mio amico Gerlando Mangione, tra le altre cose, mi suggerisce di pensare a quanti, nella mia città come altrove, per comodità frammista ad una buona dose di cinismo e mancanza di rispetto verso i meno fortunati, ribattezzano "Carmelo", "Lillo", "Totò", "Martino" e via dicendo gli Ahmed, i Rashid e i Moussa che si spezzano la schiena nei campi di pomodoro come nei cantieri, tra i banchi degli ortofrutta come lungo i nastri trasportatori. Il percorso all'incontrario dell'Ettore-Gerlando non mi stupisce, ma non evita di intristirmi. Per fortuna, a Milano come a Roma e a Londra, è ricca e bene inserita la comunità girgentana, quella dei Gerlandi, dei Lilli e dei Turiddi che giammai rinnegheranno le loro origini, le radici idealmente ben fissate in questa terra dalla quale sono stati costretti ad allontanarsi e che probabilmente non li merita. Come il prof. Jannuzzo a Roma riesce ad aggregare i nostri fratelli di quella città, così Suddovest può fare da straordinario collante tra quanti sono rimasti, magari malvolentieri, e quanti sono via di casa, spesso altrettanto malvolentieri...
 

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