EUCLIPTI, QUANTA APPROSSIMAZIONE di Salvo Grenci

Avete tutti torto e tutti ragione. Il problema non è la pianta aliena (anche l'arancio, il carrubo e la vite lo furono), ma l'uso spropositato e insensato che se ne è fatto sin dagli anni '50. Ovviamente ad Agrigento nulla rientra nella normalità, così invece di procedere ad una saggia potatura delle piante più deboli si procede al taglio raso, che peraltro non elimina la pianta in quanto capace di ricacciare da subito vigorosi polloni. Mentre si propongono soluzioni fantasiose, tipo la plamtumazione di essenze in terreni ormai sfruttati dai giganti d'Oceania, senza curarsi minimamente delle percentuali di attecchimento che potranno avere o degli effettivi vantaggi che dal loro inserimento le zone "risanate" ne avranno.
Infine, si cita il fungo "Mammillaria" forse si riferiva al genere "Armillaria", che provoca il cosiddetto macriume radicale fibroso (ma i cui corpi fruttiferi sono molto apprezzati in gastronomia, per es. Armillaria mellea , volgarmente detto "Chiodini"). "Mammillaria" è invece un gruppo di cactacee abbastanza rinomato e di origine esotica (tanto per cambiare).
Sarò scemo e prolisso, ma tutta questa approssimazione mi da' un po' di fastidio...
 

 

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