CARO EMILIO, E' A RISCHIO LA CREDIBILITA' DEL PD di Maurizio Masone
Caro Emilio, quella di scriverti una lettera appare oramai la forma consolidata per esprimere valutazioni politiche e in questo caso quelle riguardanti il nuovo organismo da te nominato nei giorni scorsi, cioè l’Esecutivo Provinciale. La cosa che risalta subito agli occhi è la forte contraddizione che c’è tra le cose dette fino a qualche settimana fa e il risultato delle tue indicazioni. La più importante, quella di indicare nel massimo organismo esecutivo del partito uomini che hanno apertamente sostenuto una candidatura diversa alle ultime elezioni provinciali.
I militanti ed i sostenitori leali della candidatura scelta dal Partito Democratico attendevano le risultanze relative alle misure politiche ed organizzative verso coloro i quali avevano apertamente sostenuto altri candidati alla Provincia. Invece, questi si ritrovano, pochi giorni dopo, nell’esecutivo provinciale e, perdonami, tutto ciò è veramente singolare.
Il messaggio che vuoi forse mandare al popolo delle primarie, agli elettori del PD, ai simpatizzanti di questo partito è quello della pacificazione dopo la tempesta? Bene, questa è un’opzione, il che vuol dire che il partito ha terminato la fase dell’analisi del voto e fa un passo avanti verso una gestione unitaria del partito superando apertamente le vicende Manzullo-Marinello e magari il caso delle candidature di Arnone e di Bruno.
Non posso che essere felice per questo, anche se appare una novità assoluta alla luce delle dichiarazioni che sia il Manzullo che l’Arnone hanno fatto in questi giorni, nei confronti tuoi e di alcuni dirigenti del partito che rappresenti.
Potrei ancorché essere felice che, pubblicamente, si siano sentite grida di pentimento di coloro che hanno, in tutti i modi, impedito il dispiegamento politico ed elettorale della candidatura Vivacqua e del Partito. Anche se in quest’ultimo caso a me non risulta.
E’, inoltre, un fatto positivo che si sia superato quel giudizio espresso apertamente dall’on. Pumilia nelle scorse settimane, attraverso la stampa, che diceva: ''...c’é e continua ad esserci l'assordante silenzio del Partito democratico, ridotto ad una irrilevante sigla non più consultabile, irrealtà educatamente attenta a non disturbare chi lavora per sistemare il mercato del potere...''.
Bene, l’on.Pumilia oggi è nell’esecutivo da te nominato. Vuol dire che è tutto chiarito e per questo sono contento. Veramente andrebbe chiarito pure alla nostra gente cosa volesse dire l’on. Pumilia e se qualcosa è cambiato negli ultimi mesi.
Comunque, se questo è il tuo sforzo finale per tenere tutto e tutti insieme, in vista del prossimo congresso provinciale, allora apparirebbe sgradevole, proprio nei confronti di coloro che hanno sostenuto una campagna elettorale (le scorse provinciali, in particolare) irta di difficoltà politiche interne ed esterne. In particolare verso coloro i quali facevano la campagna elettorale per il Presidente scelto dal Partito, che non hanno mai nascosto la lealtà verso quella scelta, che non hanno protestato per le liste incomplete o per le candidature apertamente lontane dalla presidenza Vivacqua e altro, altro ancora.
E poi, come spiegare tutto questo a quei sostenitori di Giandomenico, uomini e donne, che in maniera disinteressata hanno proposto se stessi e senza equivoci hanno sostenuto un progetto politico di rinnovamento della politica, del linguaggio della politica, nei contenuti della proposta politica. A loro diremo che va tutto bene, che un dirigente del PD può rimanere iscritto o aderire a questo partito, candidarsi con un altro e votare per il Sindaco o il Presidente della Provincia di un’altra coalizione ancora.
Bene, però si sappia che così si mina, e per molto tempo, la credibilità di un grande progetto politico come quello che ambiva a essere il Partito Democratico.
Qualsiasi organizzazione, ancora di più per quelle che fondono la propria legittimità nella partecipazione popolare (le primarie), deve contare su delle regole precise e condivise e in questo caso (un partito politico), non ci possono essere equivoci di alcun tipo.
Chi aderisce, chi sceglie di militare e magari di svolgere un ruolo dirigente deve sostenere i candidati approvati dalle primarie o dagli organismi che ne hanno delega. Chi non condivide quelle scelte ha ampiamente il diritto di critica, ma in nessun modo, ripeto, in nessun modo può candidarsi contro, come anche fare campagna elettorale oppure votare per altro candidato, senza che in piena consapevolezza debba, autonomamente e in caso contrario obbligatoriamente, lasciare quell’organizzazione altrimenti, la stessa non esisterebbe.
Adesso, puoi decretare il perdono... per tutti.
Un saluto
Agrigento 17 novembre 2008
Maurizio Masone
P.S.: Ho notizie che questi uomini hanno confessato. L’hanno fatto apertamente nel Coordinamento Provinciale del PD, comunicando di avere votato un altro candidato alla presidenza della provincia.