IL MIO VOTO PER GIANDOMENICO, PRESIDENTE SERENO E INCLUSIVO di Giovanni Taglialavoro

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Ho seguito, da Roma, con molta attenzione la campagna per la elezione del presidente della Provincia di Agrigento. Uno dei candidati, Giandomenico Vivacqua, è un mio amico prezioso e affettuosissimo ed è tra i fondatori di questo sito. E già per questa ragione, non fortissima certo, va da sè che verrò a votarlo.

Ma mi permetto di invitare i nostri lettori a votarlo con convinzione ed entusiasmo per alcune altre ragioni fondamentali.
  1. E' necessario che al vertice della Provincia ci sia una persona che non sia espressione di chi in questi ultimi anni l'ha governata. E non per un astratto bisogno di alternanza, né tanto meno per ragioni ideologiche, ma per punire chi, amministrandola in questi dieci anni, ha lavorato con metodo e con efficacia a fare della nostra provincia l'ultima in Italia nei principali parametri del benessere e della qualità della vita.
Per questa ragione diciamo di non votare D'Orsi e non per quello che lui è, persona per bene, ma per lanciare un messaggio preciso alle forze politiche del centrodestra che l'hanno designato e sostenuto. Dovete cambiare il vostro modo di governare Agrigento. I vostri successi istituzionali a Palermo e a Roma sono risultati, fino adesso, inversamente proporzionali ai benefici che ne ricavano gli Agrigentini.
  1. Giandomenico Vivacqua è una persona estranea alle logiche politiche e amministrative tipiche delle nostre parti. Estranea e ostile e non da ora. La sua formazione umana e culturale, il suo stile di vita, le sue aspirazioni sono in armonia con una concezione della politica intesa come servizio alla collettività e non come scalata sociale e carriera individuale. Ha un profilo moderato, attento a tutte le sensibilità, rispettoso di tutti e soprattutto dei più deboli e dei più bisognosi.
  2. Giandomenico Vivacqua può far convergere sulla sua idea di buon governo e di buona politica persone di ogni schieramento politico, favorendo la convergenza contro e oltre i muri e gli steccati artificiosi, così come è richiesto dal migliore spirito del nostro tempo che, giustamente, rifugge dalle chiusure ideologiche e dalle contrapposizioni aprioristiche.
  3. Giandomenico Vivacqua, in tutta la sua campagna elettorale, si è mostrato capace di ascolto, senza leaderismi né isterismi da prima donna, tollerante e rassicurante, così come è giusto debba essere chi si candida a governare tutti i cittadini e non una sola parte.
  4. Giandomenico Vivacqua darebbe finalmente alla nostra provincia il volto della contemporaneità senza i consueti piagnistei arcaicizzanti, contro lo stato o contro la regione, puntando a fare assumere a tutti noi la piena responsabilità di un futuro che può nascere solamente dalla nostra capacità di progettarlo e non dalle concessioni graziose di chi sta in alto.
Votiamo Giandomenico Vivacqua sicuri che riuscirà a trovare il modo per raccogliere, unire e valorizzare tutte le energie disponibili al cambiamento.

 

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