GRAZIE FRANCESCO di Ottavio Sferlazza
Sarò sempre grato a questo straordinario uomo per una esperienza personalissima ed interiore che, credo, mi abbia cambiato. Nell’aprile del 2019 ricevetti un inatteso invito da un vescovo messicano conosciuto in un convegno in cui ero stato relatore a Città del Messico, in occasione del quale ebbi la dolorosa esperienza di incontrare molte madri, mogli e sorelle di desaparecidos vittime degli spietati cartelli dei narcos, che portavano al collo la foto del loro congiunto.
Si trattava di un invito ad una conferenza internazionale sulla tratta di persone che si sarebbe svolto in Vaticano l’11 aprile con un intervento di Papa Francesco.
Subito dopo il bellissimo discorso del Pontefice quest’ultimo volle incontrare in modo informale i partecipanti in uno dei giardini del vaticano, fuori dall’aula del Sinodo dove si svolgeva la conferenza.
Ovviamente ciascuno cercava di avvicinarlo anche per fare una foto o un “selfie” ed anche io ad un certo punto, quasi sospinto dalla calca che premeva nella sua direzione, mi ritrovai senza rendermene conto al suo cospetto.
Ebbi il privilegio di stringergli la mano e nella sua lingua gli dissi “Santità la ringrazio per quello che fa, per quello che dice e per come lo dice”.
Lui rimase un po’ sorpreso e mi guardò senza dire nulla.
Quell’incontro ed il suo straordinario discorso credo mi abbiano cambiato in quanto il mio tradizionale agnosticismo ha cominciato a vacillare nel senso che mi hanno riavvicinato alla fede che cerco ormai da alcuni anni.
E se Agostino aveva ragione forse è proprio vero che chi cerca la fede l’ha già trovata.
A quest’uomo sarò sempre grato non solo per quell’incontro e per il suo sguardo ma anche per le sue indimenticabili parole all’indomani del suo insediamento quando usò parole durissime contro il capitalismo e le diseguaglianze che esso perpetua e contro la politica come potere e non come servizio.
Ho sempre voluto credere che Francesco abbia segnato un percorso e saputo conciliare “comunismo e cristianesimo”, malgrado i fallimenti storici dei vari “socialismi reali” sul piano delle libertà.
Grazie Francesco