SIMBOLISMO E REALISMO NEGLI SCATTI DI AMEDEO BURGIO di Margherita Biondo

Nell’atmosfera intima e contenuta della Sala convegni “A.Camilleri” di Porto Empedocle, la locale Pro Loco ha deliziato i presenti con i versi del poeta Giovanni Puma il quale ha presentato la sua nuova silloge dal titolo “Frammenti di Tempo”. Un’occasione per espandere lo sguardo verso un’altra arte, tuttavia assimilabile alla poetica, in quanto l’evento è sato arricchito dall’esposizione di alcuni significativi scatti fotografici di Amedeo Burgio. Un binomio efficace in cui anche la fotografia si è identificata come una forma di arte autonoma capace di indagare la realtà e i temi della bellezza e della vita attraverso un linguaggio altrettanto autorevole.  Dalla singolarità di ogni scatto è emersa la somma totale di diverse piccole strutture narrative. Le immagini realizzate da Burgio evidenziano, infatti, una realtà vista con occhi diversi, attenti e sensibili, capaci di cogliere istanti altamente significativi, evocativi, che emozionano e spingono alla riflessione. L’autore, nell’indagare i rapporti tra l’uomo e le forme, concentra la propria attenzione sul reale che trasforma in visioni pervase da una certa sensibilità, quasi metafisica, per afferrarne la potenza intimistica e per infrangere il muro della quotidianità opaca e banale.

Un orientamento pertanto realistico che si complica di istanze immaginifiche e simboliche capaci di evidenziare il potere della fantasia sia nella definizione dello spazio e delle figure che nei valori di quell’espressione artistica che spinge frequentemente l’autore a servirsi della fotografia come particolare strumento di cronaca della vita contemporanea attraverso brani di natura o scorci di città, immagini che a volte sembrano astratte, spesso intensamente malinconiche. Amedeo sviluppa una sua vena di cronista documentarista della veduta urbana “concretamente moderna” e conferisce alle scene di vita una tale immediatezza da evitare qualsiasi caduta in uno stanco generalismo. I suoi scatti sono densi di episodi narrativi che ne fanno un artista capace di raggiungere l’equilibrio visivo e cromatico, un autore che, nella sua completezza e per la magia delle forme, potremmo definire un architetto-poeta per il suo modo di riuscire ad innalzare l’arte a valore universale persino di fronte al degrado odierno. La realtà che coglie è intensa ed è frutto di un romanticismo innestato in un contesto apparentemente indifferente che si palesa in un racconto visivo tessuto di riflessi mutevoli e di emozioni vissute oltre la pura teoria estetica o la fredda operazione tecnica. L’accoppiamento di verità e sogno, spirito e idea, appare costante e legato alla contemporaneità e all’innovazione in un’opera tesa ad un discorso esistenziale a cui l’artista affianca un’attenta ricerca e sperimentazione di complementarietà con i luoghi e con lo spazio. Allegorie della realtà circostante dove il risultato estetico e il soffio della poesia, sempre presenti, conducono ad una tensione all’ineffabile, determinata dalla vasta libertà di orizzonti che affascina il fotografo e suggestiona lo spettatore proprio per quell’atmosfera, a volte anche lucida e astrattiva, che traduce in immagini le misteriose forme del mondo silenzioso e immobile dietro le quinte scenografiche offerte dal tessuto urbano e dalle bellezze della natura in un rapporto universale con l’ambiente e con la vita. Spesso emergono figure catturate nel movimento di un istante dove l’energia di un momento è ripetuta all’infinito e fissata nei materiali in un processo di costruzione che, con immaginazione creativa, conduce all'opera finale. Un’operazione di seduzione condotta con sapiente rigore prospettico e una gamma di sorprendenti effetti di luce in un perfetto equilibrio raggiunto con estro inventivo e abilità costruttiva, una struttura che porta l‘osservatore a muoversi in un microcosmo dove si accorge di contemplare in fondo se stesso, dove gli spazi mentali, che si creano osservando le opere, implicano, per mezzo di riflessioni, emozioni poetiche sull’esistenza. La ricerca di Burgio è programmaticamente varia e poliforme, opposta ad ogni schema formalizzante e ad ogni aspettativa codificata: egli progetta continuamente all’interno di una serrata dialettica fra arte e vita, oggetto e comportamento. Un lavoro complesso, quindi, che denota una maturità professionale e interattiva immersa nella costante ricerca di forme adeguate a una realtà che tende alla comunicazione con strane apparizioni, immagini e descrizioni di carattere sociale dove la stessa umanità è colta in espressioni simboliche.