IL FUTURO ABITA IN CAMPAGNA di Tano Siracusa

In questi luoghi sembra esserci una circolarità apparente, un tornare da dove si è partiti. Apparente perché quel tornare è un andare avanti, è il presente che finalmente ha davanti di nuovo un orizzonte, un futuro.

Infatti poco più che ventenni Peppe e Valeria hanno avuto il primo figlio e deciso di restare in Sicilia, vivere in campagna con le capre girgentane per produrre un formaggio prelibato. Valeria si sta laureando in antropologia e per restare ha rinunciato all’erasmus.

Parla delle capre, della loro vita sociale, con la curiosità e la competenza di un’osservatrice addestrata. In fondo per Levi Strauss l’ambizione dell’etnologo era quella di poter osservare una comunità umana come fosse un formicaio. 
Non è facile, per molte cose vivere così è più complicato e faticoso, spiega Peppe, anche per lo scarso rispetto delle regole; ma è comunque una scelta di lavoro e di vita che ha i suoi vantaggi: andare in ufficio ogni mattina è una fatica diversa, più logorante. 
A pochi chilometri c’è Raffadali, attorno una campagna vestita di verde, cavalli, asini, il vento. E settanta capre girgentane. Intanto sono nati altri due figli e i bambini corrono col cane in un viottolo in terra battuta.
Peppe e Valeria stanno completando qui la sistemazione della loro azienda agricola dopo una prima esperienza a Ioppolo.
Una coppia, una famiglia di siciliani, di agrigentini, che scelgono di vivere e lavorare in campagna, come i loro nonni, i loro avi, ma da giovani colti, informati, che non sono più disposti a monetizzare ogni aspetto della vita. Nè ad emigrare o ad elemosinare un lavoro dipendente al potente di turno. 
Una vecchia gebbia è una piscina, e accanto vi si potrà gustare il famoso formaggio. Qui, spiegano Peppe e Valeria, si potrà suonare, bere un bicchiere di vino, ascoltare un recital di poesie. Francesco Riggio ne recita una sua. 
Nella apparente circolarità del loro ritorno alla campagna, Peppe e Valeria abitano forse il futuro di molti siciliani. Possibile e auspicabile.

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