L'ANIMA (?) RAZZISTA AVANZA IN ITALIA di Alfonso M. Iacono
Il razzismo avanza e si diffonde. Sta diventando senso comune. Attraversa partiti come il PD e persino la Chiesa con i suoi vescovi sta cambiando tono. Non c’è bisogno di dichiararsi razzisti per diventare ragionevolmente conniventi con la destra aggressiva. Si può essere moderatamente antirazzisti e poi rifugiarsi nel realismo politico e nella legalità che spesso sta dalla parte dei più forti. Nei 5Stelle l’anima razzista avanza, naturalmente in nome della legalità e alla ricerca del consenso. A Roma picchiano e sgomberano etiopi e eritrei e lo stesso capo della polizia si chiede che fine hanno fatto i soldi per l’accoglienza. Tutti si accapigliano sulla frase del poliziotto che invitava a spezzare le braccia a chi si ribellava, una frase orrenda. Chi l’ha detta va perseguito. Ma sarebbe cambiato qualcosa se le manganellate fossero state date in silenzio? La sindaca Raggi sta eloquentemente zitta, Di Maio con le sue dichiarazioni scopre la sua visione del mondo sostanzialmente xenofoba e razzista (per fortuna c’è Fico che non la pensa come lui) e si avvicina pericolosamente ma non sorprendentemente a Salvini, mentre dall’altro lato, quello governativo, è un fiorire di discorsi ragionevoli, azioni ragionevoli, decisioni ragionevoli su come fermare il flusso dei migranti. Il realismo moderato e democratico che cerca di fronteggiare il flusso dei migranti con altri mezzi, diciamo così più dolci e che viene giustificato proprio come un tentativo di fermare la destra aggressiva, spesso, con questo metodo, ottiene l’effetto contrario. E’ proprio così invece che il razzismo si diffonde e si afferma, quando alle grida e alle azioni fasciste si associa la ragionevolezza di chi, avendo paura della diffusione di consenso che ottiene la destra, cerca di farle concorrenza accontentandola in modo meno rozzo e più corretto. Renzi ha detto, con tono ragionevole, che i migranti vanno aiutati a casa loro. Il cardinale Bassetti, presidente della Cei, invita alla responsabilità e al rispetto delle leggi intendendo con ciò un appoggio all’intervento governativo e militare sulle Ong. Quante brutte azioni si sono fatte e si fanno nel rispetto della legge! Quante guerre! La legalità è necessaria, ma pensare che essa da sola esaurisca il senso etico e morale delle nostre azioni, questo sì che è ipocrita e immorale! E’ con discorsi ragionevoli come quelli di Renzi e di Bassetti che si spera di placare la destra e invece – e questo è il vero errore – si aiuta un senso comune xenofobo e razzista che sta sempre più allargandosi. E’ inutile ricordare che la percentuale di migranti presente nel nostro paese rispetto alla popolazione è tra le più basse d’Europa. Ma di fronte all’immaginario che vede invasori e terroristi dappertutto, non ci sono numeri e statistiche che possono persuadere chi ha già un pregiudizio che si è radicato. Qualcuno forse si commuove per qualche secondo per la morte di bambini, donne, uomini innocenti annegati in mare, ma poi tutto finisce lì e il pregiudizio ritorna. La questione dei migranti è una grande tragedia di vite e di esistenze, che non si può ovviamente sottovalutare, ma non è affatto l’origine di ogni male che avvolge l’Italia e l’Europa. Se è così che appare, il pregiudizio, unendo tutti contro un capro espiatorio avrà raggiunto il suo scopo, quello di nascondere altri mali ben più profondi, l’aumento delle diseguaglianze, l’accaparramento delle ricchezze da parte di pochi contro l’impoverimento dei molti, la corruzione, il dominio materiale e culturale incontrastato della logica del profitto. Il razzismo, a cominciare da coloro che dicono: “io non sono razzista”, è una forma classica di pregiudizio che ritorna presentandosi con vesti e colori diversi, per esempio con il simbolo dei 5Stelle della sindaca di Porto Empedocle, la Vigata di Andrea Camilleri e di Salvo Montalbano, che non vuole 43 ragazzini africani. Dai razzisti mi guardi Iddio che dai non razzisti mi guardo io! Come diceva Vico il pregiudizio è un senso comune senza riflessione. La lotta perché il senso comune non diventi pregiudizio è senza fine, ma, nonostante questo, non può essere abbandonata.