UNA PICCOLA STORIA VERA di Tano Siracusa

L’universo tende spontaneamente verso il disordine, ed è il tempo che con la sua mano invisibile fa sparire tutte le cose dai luoghi destinati dalla necessaria e vana ostinazione degli uomini. Cercare di contrastare l’inerzia di questo processo infatti è in parte una necessità, in parte una follia.

La memoria diventa con il passare del tempo una maglia troppo larga per la moltitudine di imprese e inezie vissute, di misfatti e prodezze fatte e viste, udite lette immaginate fantasticate ad occhi aperti e sognate, pulviscolo di eventi nel raggio di luce della memoria, pallido bagliore nel buio del passato.

Tutto si perde, si smarrisce, quella sensazione di felicità, quella fitta al cuore, i dolori, gli amori, il passaporto, le luce delle stelle e la forma delle nuvole, il cellulare, un amico, un cane che era come un fratello.

E così succede che alle 13 del giorno successivo scadono i termini di un importante bando per un progetto cui Daniele lavora da tempo, una di quelle cose da cui dipende non la sopravvivenza ma il sogno, la possibilità di sognare, di proiettarsi nel futuro come un gabbiano nell’aria e finalmente volare; una grande idea, un progetto, un progetto importante che può cambiare la tua vita, e non solo la tua.

Ma non si trova uno statuto, un atto fondamentale, senza il quale il progetto verrebbe invalidato. Non si trova nel camper e neppure nella nuova casa abitata da pochi mesi, ingombra ancora di casse piene di libri e vestiti e oggetti inutili e preziosi raccolti durante una vita a testa alta e randagia. E neppure si trova in quel fabbricato antico, in pietra, con la volta a botte, lassù in un remoto paese di montagna, dentro un antro buio e con la carcassa di un topo enorme sotto una sedia, dove stanno da cinque anni negli scatoloni ancora libri e centinaia di carte, utensili e varie ulteriori inutilità, tracce dorate di ricordi, di incontri, di amici, riviste, donne, poesie estemporanee scritte per strada, altri progetti, altri sogni, opere di artisti autentici e senza mercato, il tema di un concorso che ha cambiato la vita, storie vere e inventate, ricordi nitidi e falsi come miraggi. E poi di nuovo nell’ultima casa abitata, un altro viaggio, un’altra ricerca, necessaria, vana, interminabile.

Perché quel documento esiste. Si trova in un luogo segreto, dove hanno origine i sogni, e continuerà sempre ad essere cercato nell’inestricabile caos del tempo.

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