IL MAROCCO LAICO E COSMOPOLITA DEGLI ARTISTI DI IFITRY di Tano Siracusa

Del Marocco in Europa si ha quasi sempre un’immagine stereotipata, paese di magnifiche medine e brutte periferie, di traffici di hashish, di migranti, di oasi e casbeh berbere. Ma il Marocco è oggi anche un paese dall’intensa vita artistica, dove sono possibili esperienze, come quella di Mustapha Romli impensabili in Europa.

Fra Essaouira e Safi, sopra una spiaggia che per decine di chilometri scorre parallela alla strada, sorge un villaggio che da una decina di anni ospita artisti di tutto il mondo.
Laboratori, un magnifico spazio espositivo, comode e semplici abitazioni per gli ospiti, un grande spazio comune, e libri, riviste d’arte. Tutto in uno stile architettonico che si integra con quello delle abitazioni dei pescatori nei pochi villaggi in riva all’oceano.

Mustapha Romli, fotografo e artista che si muove in un contesto internazionale, è il fondatore e direttore artistico del Residence d’Artiste Ifitry. C’ero stato quattro o cinque anni fa, e allora c’erano una ventina di artisti, spagnoli, tedeschi, italiani, francesi. Si ricambiava l’ospitalità lasciando delle opere, alcune delle quali sarebbero state esposte alla Biennale di Casablanca e in altre mostre. 
Ci sono tornato un paio di volte due mesi fa, con Renzo Lulli, scultore pisano che ha vissuto a lungo ad Essaouira. C’erano un pittore marocchino e degli artisti argentini che sarebbero presto rientrati nel loro paese.
Da Iftry, oltre la grande vetrata, si vede l’oceano e un Marocco laico, cosmopolita, dal quale abbiamo da imparare. Il video è un breve diario di quelle visite.

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