AGRIGENTO. I VIALI DEL RACKET di Giovanni di Girgenti

Per chi suona la campana del viale delle Dune? Contro chi le fiamme hanno ridotto in cenere un luogo di incontro, di lavoro, di affetti e di progettazione di futuro? Contro il proprietario e i lavoratori di Hmora e prima di Holiday Park o prima ancora del Jamaica. Certo in prima battuta per loro e contro loro hanno appiccato il fuoco. Ma come può un'intera città, un intero gruppo dirigente politico e amministrativo pensare che la cosa non riguardi tutti loro? Vi sono almeno due luoghi della città che godono di extraterritorialità: il viale delle Dune e il viale Leonardo Sciascia, due viali dove sono concentrate numerose attività commerciali della città e dove ogni tanto un fuoco ricorda a chi se ne fosse scordato chi comanda, a quali regole altre e opposte alla democrazia debbano sottoporsi i coraggiosi che vogliano intraprendere.
La cosa terribile in tutto questo è la certezza, diffusa fino a diventare senso comune, che le fiamme distruttive siano l'effetto di una possibile eccezione ad una generalizzata pratica di pagamento al punto tale da far apparire eversivo dell'ordine chi osa resistere al furto di una parte di lecito guadagno.
Cosa ne dicono i politici locali? Il sindaco, i prossimi assessori regionali o ministri e gli attuali viceministri e tutti gli altri parlamentari: si può blaterare di sviluppo se consentiamo ai delinquenti di taglieggiare chi osa intraprendere? Se accettiamo l'esistenza di soci occulti che con la violenza succhiano il frutto di una idea, di un sacrificio? Perché lasciare soli le vittime del racket?

 

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