TRONCARE, SOPIRE... di L.G.

[img:1 align=float_right title:none] Certe volte, anzi spesse volte, mi si perdoni l’azzardo linguistico, mi sorprendo, rimango basito. Prendiamo l’ultima “bufera” , che parola abusata poi, quella su Santoro, el conductor tv. Viene messo sotto accusa per aver mandato in onda Grillo Beppe che attacca Napolitano Giorgio, Presidente della Repubblica e Veronesi Umberto, oncologo di fama mondiale. “A nessuno è consentito appaltare la tv pubblica a terzi” ha tuonato indignato l’indignatissimo Petruccioli Claudio, Presidentissimo della Rai, aggiungendo, oltre ad un lapidario “Mi vergogno”,  un minacciosissimo “la cosa non sarà più tollerata, mai”. Ora aldilà del fatto in sé: se siano condivisibili o meno le accuse di Grillo, quello che mi perprime, mi si consenta anche questa, è l’ultima, lo giuro, libertà linguistica, è questa voglia di bacchettare, censurare oscurare tutto ciò che non ci piace. A suo modo Grillo esprime punti di vista, discutibili, ma punti di vista, nel caso in questione oltretutto lo ha fatto in modo abbastanza civile, non ha insultato, ha espresso riserve. Ma che Nazione è una Nazione che ha paura di qualunque espressione dissenziente, di qualsiasi voce fuori dal coro? Che Nazione è, mi chiedo, una Nazione che intende la Tv pubblica, ed anche e soprattutto quella privata, come luogo del conformismo assoluto, dove ogni manifestazione del pensiero eterodosso terrorizza e  spaura? Quanto meno è una Nazione pavida ed oscura, che ha bandito il ragionamento, appaltato all’indifferenza il suo cervello, che si nasconde dietro la coda della paura, e poltrisce inutilmente antica, serva ancora dell’eterno suggerimento manzoniano “troncare, sopire, sopire, troncare” : non sia mai che qualcuno pensi.

L.G.

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