SOTTO GLI OCCHI SILENTI AGRIGENTO STA MORENDO di Laboratorio Vallicaldi

È indubitabile che Agrigento stia morendo sotto gli occhi silenti della gran parte dei suoi cittadini. Muore quando i suoi abitanti, e i giovani soprattutto, non riescono più ad immaginare il proprio futuro al suo interno, quando sognano di abbandonare Agrigento per trasferire altrove il loro interesse, sia questo professionale che personale. E muore quando nessuno deputato ad agire compie un solo atto in grado di arginare l'emorragia umana di cui la città è vittima. Crolla Agrigento, precipita il Viale della Vittoria come il suo centro storico, crolla la Cattedrale senza che nessuno sembra porvi rimedio con competenza, autorevolezza, capacità gestionali e culturali. Muore la Via Atenea, svuotata non dalle automobili che la invadono, ma dalle attività commerciali stritolate dalla crisi economica internazionale e dalla incapacità, senza alcuna programmazione economica ed urbanistica, schiacciata da grandi poli economici sovradimensionati rispetto alle proprie effettive possibilità.
Con legittimo orgoglio riteniamo che chi vi scrive abbia individuato, e posto in essere negli ultimi mesi, una serie di attività non soltanto culturali, ma di carattere urbanistico, turistico e sociale, fra le più pregne di significato degli ultimi anni in città. Questo è stato, ed è, il “Laboratorio Vallicaldi”, frutto dell’agognato sogno di alcuni giovani attori della vita culturale cittadina, mirato a trasformare Agrigento in un luogo consono alle proprie aspettative, quanto più simile alla propria idea di città, e provando ad invertire la rotta verso il declino certo.
Con tale grave stato d'animo, infatti, riteniamo non più rinviabili una serie di attività da porre immediatamente in essere e per queste motivazioni chiediamo con forza una ampia partecipazione cittadina. Riteniamo, infatti, non più differibile una graduale pedonalizzazione del centro storico all’interno di un progetto di mobilità ampio e moderno, a cominciare dalla Via Atenea, e la sua trasformazione vera in luogo di ritrovo e scambio culturale attraverso una dislocazione di alcune attività universitarie al proprio interno, che dia il segno di una città che vuole ancora resistere al declino che la affligge, e ancora l'apertura di un serio dibattito cittadino sulla revisione degli strumenti urbanistici e sul consumo del suolo.
In rappresentanza delle associazioni culturali che hanno dato vita al progetto Vallicaldi, che insieme ad altre sono intervenute fattivamente, rilevando inoltre la posizione strategicamente naturale di Piazza Ravanusella come accesso al centro cittadino, intendiamo occuparci di un progetto che renda nuovamente vitale il cuore del cuore del nostro centro storico: la Via Atenea. Questa strada, presente nelle pagine di Pirandello e nel cuore degli agrigentini che da sempre la vivono come una “piazza”, cioè un luogo privilegiato di incontri umani e di scambi commerciali, vive oramai da molti anni una crisi profonda che negli ultimi mesi si è tramutata in difficoltà preoccupante. Tanti negozi chiusi con vetrine tristi e polverose in un centro commerciale naturale che sta cercando con tutte le sue forze di combattere la crisi ed attirare i consumatori. La città sta perdendo di giorno in giorno il suo antico splendore e fascino, ma possiamo difendere almeno il decoro tenendo manutenuti e puliti gli ingressi e intervenendo sui negozi chiusi attraverso un processo di conversione delle vetrine da facciate tristi e abbandonate a momenti espositivi con immagini di pregio dell’intera nostra città. La nostra attenzione si è spostata sulle vetrine dei negozi chiusi perché esse rappresentano una finestra del quotidiano e un luogo del presente, ma costituiscono anche un “oggetto urbano”, un luogo in cui la città stessa si riconosce e si specchia.
Schematizzando, la nostra idea è molto semplice: sarà chiesto ai fotografi, ai pittori, e agli artisti tutti, di Agrigento, più o meno noti, di donare una loro opera che abbia come tema i luoghi della città (Centro Storico, Valle dei Templi, San Leone, etc…) per sostenere l’iniziativa del recupero indispensabile della Via Atenea in un percorso da Porta di Ponte fino alla chiesa di S. Giuseppe; e sarà chiesto ai proprietari dei negozi chiusi di potere utilizzare le loro vetrine per l’intero della loro estensione come spazi espositivi per le opere in parola. Ogni opera avrà un numero identificativo che sarà possibile ritrovare in una grande cartina turistica della nostra città – posta al centro della strada su una grande vetrina – che potrà fungere da orientamento per tutti i turisti che intendono visitare dal vivo i luoghi ammirati sulle vetrine, trovando riferimenti dettagliati e percorsi del bello. In questo modo la Via Atenea potrà diventare un enorme museo all’aperto per tutti i nostri beni culturali che potranno essere percorsi con lo sguardo in un tragitto capace di coniugare cultura, tempo libero e consumo. Per sostenere i costi del progetto si sta interloquendo con alcuni sponsor privati che potrebbero sostenere l’iniziativa delle associazioni che hanno già ricevuto grande consenso da parte di alcuni negozianti e proprietari di immobili.
Nei prossimi giorni presenteremo in conferenza stampa una prima bozza del progetto con una più dettagliata analisi degli interventi e delle finalità, che comunque intendono risollevare la Via Atenea dall’immagine deleteria che da tempo si tende a cucirgli addosso, anche a causa di una mancanza di programmazione amministrativa, e farne un motivo da cui far dipartire un’immagine ricca e frastagliata della città attraverso l’istituzione di un museo mobile che individui consensi e incrementi il consumo culturale e una più ragionata conoscenza dei pregi d’arte e paesaggio di Agrigento.

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