ANCH' IO ME LO RICORDO... di Carmelo Sardo

Correva l'anno scolastico 1987-88. Al liceo scientifico "Leonardo” di Agrigento, preside e docenti organizzano una lezione speciale, una lezione di legalita' e di antimafia. E invitano uno dei magistrati di punta del tribunale, l'allora giudice istruttore Fabio Salamone. Il video giornale di Teleacras, diretto all'epoca da Giovanni Taglialavoro, decide di dedicare all'evento un ampio servizio. Me ne occupai io. Seguii quella lezione che vedeva il giudice Salamone in cattedra e una ventina di maturandi, una quinta classe, ad ascoltarlo interessatissimi. Erano gli anni del primo maxiprocesso di Agrigento. Per la prima volta una corte d'assise processava, e condannava pesantemente, il gotha di Cosa Nostra agrigentina, la mafia dei Colletti di Ribera e dei Ferro di Canicatti', dei Messina e dei Piparo di Agrigento e dei Grassonelli di Porto Empedocle. E Fabio Salamone fu uno dei giudici che istrui' quel processo. Quando quel giorno al liceo "Leonardo" il giudice fini' la sua lezione, offri' agli studenti la possibilita' di rivolgergli domande. Piombarono sull'aula una ventina di secondi di gelo e di silenzio. Poi si alzo' un bel ragazzo, alto, gli occhi grandi, i capelli rigogliosi e ruppe il ghiaccio. E piu' che una vera e propria domanda, fece una specie di riassunto di quanto aveva capito dall'analisi del fenomeno mafioso illustrata dal giudice. Quel ragazzo si chiamava Angelino Alfano. Quando la lezione si concluse, lo intervistai. Sottolineo' l'importanza di iniziative come queste nelle scuole; mi parlo' della necessita' di inculcare nella societa' civile una cultura antimafiosa; di diffondere di piu' e meglio nelle coscienze il senso della legalita'. Credo che quella sia stata la prima volta di Angelino Alfano davanti ad un microfono, il suo esordio in tv con temi cosi' delicati, affrontati con lucidita' ma anche con la comprensibile acerbità dei suoi 17 anni. Sono passati 20 anni. Angelino Alfano e' stato nominato ministro della giustizia del governo Berlusconi. Non appena ho appreso la notizia mi e' ritornato subito in mente quel lontanissimo giorno al liceo. Chissa' se Fabio Salamone, da anni Pubblico Ministero a Brescia, con alle spalle una certa notorieta', si è pure lui ricordato quella lezione agli studenti. E se si è ricordato l'intervento di quel ragazzo che parlava di antimafia e di legalita' che oggi è diventato il Guardasigilli. Penso invece che lui, Angelino Alfano, se la ricordi ancora quella "lezione". E che ne abbia fatto tesoro. E non posso che augurargli, soprattutto ora che riveste un ruolo cosi' delicato e prestigioso, di continuare a fare tesoro di quei due concetti: antimafia e legalita'.

 

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